Un ragazzo di 21 anni è stato arrestato a Buford, in Georgia, con l’accusa di pianificare attentati terroristici negli Stati Uniti. L’operazione è avvenuta  in un parcheggio dove il giovane, Hasher Jallal Taheb, si era diretto per vendere la propria auto in cambio di armi. All’appuntamento lo aspettavano degli agenti dell’Fbi che si erano spacciati per suoi complici. Nel mirino di Taheb, oltre alla Casa Bianca e alla Statua della libertà, anche il Monumento a Lincoln, a Washington e una sinagoga.

Hasher Jallal Taheb – Il giovane era residente a Cumming, una città di poco più di 6,000 abitanti nella contea di Forsyth, in Georgia. Le autorità federali non hanno riscontrato nessuna affiliazione a gruppi terroristici, ma un messaggio diretto a due suoi possibili collaboratori potrebbe allargare il campo d’indagine. Taheb aveva infatti inoltrato un link a un video di Anwar al-Awlaki, leader del gruppo terroristico di Al-Qaeda, morto in Yemen nel 2011. Emerge dalle indagini che nei mesi precedenti aveva anche cercato di mettere da parte i soldi per l’hijra, la migrazione politica, termine divenuto di uso comune tra i reclutatori dell’Isis. Gli agenti dell’Fbi, che sono riusciti a comunicare con Taheb sotto copertura durante questi mesi, hanno ricostruito il suo piano d’azione, presentato nell’affidavit (testimonianza giurata) di fronte al giudice. Taheb aveva anche detto a uno di loro che non aveva mai sparato o usato armi, ma aveva visto dei video e avrebbe quindi imparato in fretta.

Il piano – Il giovane terrorista voleva attaccare la Casa Bianca usando dispositivi esplosivi fatti in casa e razzi anticarro. Secondo l’affidavit avrebbe voluto usare anche granate, armi semiautomatiche e a spalla con cui, insieme ad altre reclute, avrebbe fatto irruzione nella residenza del presidente per «ammazzare più persone possibile».

L’operazione dell’Fbi –  Le indagini sono iniziate a marzo 2018, quando è stata fatta la segnalazione anonima in cui si diceva che Taheb si era «radicalizzato», aveva «cambiato nome e stava facendo piani per viaggiare all’estero» Gli agenti sono riusciti a instaurare un rapporto di comunicazione con il ragazzo, che ha fornito attraverso vari canali molte informazioni utili all’indagine. Ad esempio, gli agenti sapevano che nel parcheggio Taheb avrebbe voluto vendere la sua auto in cambio di fucili d’assalto semiautomatici, tre ordigni esplosivi con detonatori remoti e un razzo anticarro. A dicembre aveva rivelato ad altri agenti sotto copertura che era in possesso della pianta della Casa Bianca e stava pianificando un “martirio”. L’operazione non si è fermata nonostante il parziale shutdown governativo iniziato il 22 dicembre, che ha visto migliaia di licenziamenti tra le forze di polizia e per cui molti agenti hanno continuato a lavorare senza ricevere lo stipendio. Byung Jin Pak, procuratore del nord della Georgia, ha rassicurato che «con l’arresto è stato neutralizzato ogni pericolo», ma le indagini stanno comunque continuando in via precauzionale.