Dopo 27 anni, Washington rimuove il Sudan dalla lista nera dei Paesi che sostengono il terrorismo internazionale, un elenco in cui lo Stato africano figurava dal 1993. Lo ha annunciato ufficialmente lunedì 14 dicembre l’ambasciata americana a Khartoum. Tra le ragioni della scelta l’apertura verso Israele e il pagamento di un risarcimento per la sua complicità nell’attentato contro due sedi diplomatiche Usa in Kenya e Tanzania 22 anni fa.
Una decisione di Trump – «Essendo terminato il periodo di 45 giorni di notifica al Congresso, il segretario di Stato ha firmato una notifica che annulla la designazione del Sudan quale stato sponsor del terrorismo». Questo l’annuncio pubblicato lunedì sulla sua pagina Facebook dall’ambasciata americana a Khartoum, che sempre via social ha specificato l’entrata in vigore della misura a partire dal 14 gennaio. Un’iniziativa, quella del Dipartimento di Stato americano, per la verità già anticipata da presidente Usa Donald Trump, che lo scorso 13 ottobre avevano spiegato che avrebbe rimosso il Paese dalla lista nera non appena avesse «depositato la somma pattuita». Condizione avveratasi nei mesi successivi, quando Khartoum ha versato i 335 milioni di dollari che aveva promesso come risarcimento alle vittime degli attentati compiuti da al Qaeda alle ambasciate americane nel 1998 per aver sostenuto il gruppo terroristico.
The congressional notification period of 45 days has lapsed and the Secretary of State has signed a notification stating…
Pubblicato da U.S. Embassy Khartoum su Domenica 13 dicembre 2020
Un successo diplomatico – A spingere Washington verso questo passo storico sono stati però anche i progressi raggiunti nell’ambito dei negoziati per la normalizzazione delle relazioni fra il Sudan e Israele condotti sempre lo scorso ottobre. In questo contesto, il generale sudanese, Abdel Fattah al Burhan, ha infatti raggiunto un accordo telefonico con Trump e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per impegnare Khartoum a riconoscere Israele, diventando la terza grande nazione a maggioranza musulmana a farlo dopo Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Una riconciliazione cui Burhan lavorava de mesi nell’ottica di reinserire in un quadro di relazioni internazionali il Paese, uscito solo l’anno scorso dalla dittatura trentennale di Omar al Bashir e con un Governo ancora sotto la tutela di un Consiglio di militari legati al vecchio regime. In un comunicato congiunto Israele e Sudan hanno anticipato che le loro prime relazioni saranno sul fronte economico e commerciale, concentrandosi inizialmente sull’agricoltura.
Gli altri Paesi osservati speciali – Un nome in meno su una lista che resta comunque fitta. L’elenco iniziò ad essere stilato il 29 dicembre 1979 con Libia, Iraq, Yemen del Sud e Siria. Cuba è stata aggiunta nel 1982 mentre l’Iran nel 1984. Poi la Corea del Nord nel 1988 e appunto il Sudan nel 1993.