Ci sono voluti tre giorni per capire a chi appartenesse il corpo fatto a pezzi e bruciato nella provincia di Phichit, in Thailandia, a trecento chilometri a nord di Bangkok. È il cadavere di Giuseppe De Stefani, 62 anni, di Chiavenna (Sondrio), trasferitosi dopo la morte della moglie nel Paese asiatico dove uno dei due figli aveva avviato un’attività commerciale. Mentre era ancora in corso l’esame del Dna, un tatuaggio ancora visibile su una gamba ha permesso alle autorità locali di identificare il corpo. Gli investigatori sono convinti che a commettere l’omicidio siano stati l’ex moglie thailandese dell’uomo e il suo amante francese, che da qualche giorno hanno fatto perdere le loro tracce.
La relazione – «Non ho mai incontrato nessuno più cattivo di te», è la lettera ritrovata a casa di Rujira Iamlamai, 38 anni, e firmata da De Stefani. I due avevano convissuto per un anno, finché l’italiano pochi mesi fa ha scoperto il tradimento della compagna con un uomo francese, Amaury Rigaux. Quel giorno, De Stefani minacciò Rigaux con un coltello. Iamlamai aveva poi confessato di esser stata con l’italiano solo per soldi. Gli inquirenti sono convinti che dietro il brutale omicidio ci siano proprio Iamlamai e Rigaux, che in passato fu inserito nella “lista nera” dell’immigrazione e che era rientrato nel Paese passando clandestinamente dal Laos.
Gli indizi – Secondo la ricostruzione degli investigatori, il cadavere è stato fatto a pezzi e messo in una valigia, fatta poi bruciare in un bosco insieme a uno pneumatico. Il fumo proveniente dalla zona ha allertato i residenti che hanno chiamato le autorità. L’aggressione potrebbe essere avvenuta nella casa di iamlamai. Secondo il racconto di alcuni testimoni, il giorno in cui è avvenuto l’omicidio una Toyota Yaris nera ha percorso le strade vicine a tutta velocità. Gli investigatori sono risaliti alla donna: nel suo appartamento hanno trovato il passaporto di De Stefani, la lettera, e una macchia di sangue. Altri testimoni hanno raccontato dei numerosi litigi avvenuti in passato tra i due. Iamlamai e Rigaux sono ricercati, secondo la polizia come i principali indiziati dell’omicidio, anche se non è esclusa la complicità di altre persone.