Galeotta fu la riapertura di Notre Dame. Il 7 dicembre, mentre i leader di tutto il mondo atterravano a Parigi per l’inaugurazione ufficiale della Cattedrale, ricostruita dopo l’incendio del 15 aprile 2019, si è svolto all’Eliseo l’incontro trilaterale tra Macron, Trump e Zelensky. La riunione non era prevista, almeno così sembrerebbe, ma una volta arrivato nella capitale francese, il presidente ucraino ha subito raggiunto Emmanuel Macron, già a colloquio con Donald Trump. Il neoeletto presidente americano ha fatto appello per un «cessate il fuoco immediato» in Ucraina e per l’avvio urgente di negoziati, affermando che Zelensky vorrebbe concludere un accordo con Mosca. Ha inoltre dichiarato che gli aiuti americani a Kiev diminuiranno.

«Ho avuto un incontro trilaterale proficuo e produttivo con il presidente Donald Trump e il Presidente Emmanuel Macron all’Eliseo. Il Presidente Trump è, come sempre, risoluto», ha fatto sapere il leader ucraino su X dopo l’incontro, ringraziando Macron. «Esprimo anche la mia gratitudine a Emmanuel per aver organizzato questo importante incontro – ha proseguito sul social – vogliamo tutti che questa guerra finisca il prima possibile e in modo giusto. Abbiamo parlato del nostro popolo, della situazione sul campo e di una pace giusta. Abbiamo concordato di continuare a lavorare insieme e di rimanere in contatto. La pace attraverso la forza è possibile». Anche il presidente francese ha commentato l’incontro su X: «Proseguiamo l’azione comune per la pace e la sicurezza. Stati Uniti, Ucraina e Francia. Insieme in questa giornata storica. Uniti per Notre Dame».

La riunione, rimasta riservata fino a poche ore prima dell’incontro, si è conclusa dopo circa trenta minuti. All’uscita dal palazzo presidenziale, prima di dirigersi alla cerimonia di inaugurazione di Notre Dame, sul tappetto rosso c’è stata un’inattesa stretta di mano tra Trump e Zelensky. «Abbiamo tante sfide da raccogliere insieme», ha detto Macron, commentando la scena.