«Ci sono stati solo incidenti minori con la polizia»: così Donald Trump parla delle conseguenze dell’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021, quando i suoi sostenitori hanno cercato di boicottare l’insediamento dell’ex presidente Joe Biden. Il tycoon lo ha dichiarato a Fox News, rispondendo alle domande sulla grazia concessa alle 1.500 persone finite in carcere per il tentativo di ribaltare l’esito delle scorse elezioni. Mentre altre 16 persone hanno visto la loro pena ridursi: «Avrebbero potuto fare cose che non erano accettabili per una grazia completa», ha ammesso Trump. Tra i graziati dal nuovo presidente c’è anche Jacob Chansley, anche noto come Jake Angeli: lo “sciamano” che seguiva i complottisti di QAnon che era diventato il volto della protesta.

Le parole di Trump – «Sono stati trattati come i peggiori criminali», sostiene Trump, «stavano solo protestando perché le elezioni del 2020 sono state truccate». Chi ha beneficiato della grazia è stato definito dal presidente come «innocente» e non avrebbe commesso crimini tali da giustificare la pena inflitta. Criminali, invece, secondo The Donald sarebbero i membri della Commissione speciale della Camera che ha indagato sui fatti del 6 gennaio: Trump si è infatti scagliato contro la parlamentare Liz Cheney, accusandola di aver distrutto prove in favore dei rivoltosi.

I fatti – Sebbene Trump minimizzi, il bilancio dei fatti del 6 gennaio è di 140 agenti della polizia feriti negli scontri con la folla, una vittima tra le forze dell’ordine (morta d’infarto dopo un’aggressione con spray al peperoncino) e quattro nelle fila dei manifestanti. La violenza dell’assalto al Campidoglio trascina con sé anche quattro suicidi: erano poliziotti incaricati di difendere Capitol Hill, rimasti traumatizzati dalla dalla furia della folla.