Rimane alta la tensione negli Stati Uniti tra Donald Trump e i democratici sulla questione del processo per l’impeachment del presidente. Il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer, ha sollecitato con una lettera le testimonianze dell’ex consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton, e del capo dello staff della Casa Bianca, Mick Mulvaney. Trump ha alzato la posta, definendo la speaker della Camera, Nancy Pelosi, «una pazza».

La lettera dei democratici – «I democratici in Senato credono fermamente, e penso che i repubblicani in Senato siano d’accordo, che il processo debba essere corretto, debba considerare tutti i fatti rilevanti ed esercitare il potere per l’impeachment del Senato nell’ambito della Costituzione con dignità e integrità», ha scritto Schumer in una lettera indirizzata al leader della maggioranza in Senato, il repubblicano Mitch McConnell. Il democratico nella lettera ha ricordato anche che questi funzionari hanno «diretta conoscenza delle decisioni dell’amministrazione» sul Kievgate, la vicenda al centro dell’impeachment. Bolton e Mulvanay fino a questo momento hanno seguito le indicazioni fornite da Trump a tutti i dipendenti della sua amministrazione di non collaborare con i democratici. Se diversi funzionari, soprattutto diplomatici del dipartimento di Stato, non hanno seguito questa linea presidenziale, molti altri non hanno invece accettato di testimoniare alla Camera, scatenando la reazione del leader dei dem in Senato.

La reazione di Trump – Non si è fatta attendere la reazione del presidente, che non ha risposto nel merito della linea imposta ai suoi uomini, ma ha ironizzato sui suoi avversari. Trump ha infatti attaccato Nancy Pelosi, figura di spicco per l’avvio del processo per l’impeachment, definendola una «pazza» e prendendola in giro sulla sua ultima conferenza stampa: alla speaker della Camera era stato chiesto di spiegare perché la corruzione non era stata citata nel processo e con un tweet The Donald ha affermato che «i denti di Nancy stavano cadendo dalla sua bocca, non ha avuto tempo di pensare» quando le è stato chiesto di rispondere alla domanda. Lo stesso presidente aveva duramente attaccato i democratici, dando loro l’etichetta di «Partito dell’Odio», e twittando: «Non è giusto che sia messo in stato di accusa quando non ho fatto nulla di sbagliato! La sinistra radicale, i democratici che non fanno nulla sono diventati il Partito dell’Odio. Sono un male per il Paese!”