Più di 3100 chilometri di protezionismo to make America great again, ovvero rendere l’America di nuovo grande. Questa sarà la lunghezza del tanto discusso muro con il Messico, simbolo della corsa alla presidenza di Donald Trump. Un muro che in parte già esiste dai tempi di Clinton, e copre 1116 chilometri di confine. E che adesso il tycoon allungherà grazie al decreto che dà il via ai lavori.

5440392565_4634fb9d24_bIL MURO DELLA DISCORDIA – Così il neo presidente degli Stati Uniti d’America dimostra di non scherzare, e trasforma la promessa cardine della sua campagna elettorale in realtà. Una realtà fatta di cemento, filo spinato, illuminazione ad alta intensità e migliaia di guardie, ma simbolo, almeno secondo Trump, di libertà, indipendenza e crescita per un’America che per tornare ad essere se stessa ha bisogno di isolarsi.

Il 25 gennaio il Presidente ha ufficializzato le proprie intenzioni firmando il decreto che dà il via libera ai lavori di costruzione. E come aveva promesso in campagna elettorale, a pagarlo dovranno essere proprio i messicani.  «In un modo o nell’altro», sarà il governo di Città del Messico a dover sborsare gli oltre 10 miliardi di dollari necessari per costruire la barriera che li isolerà dagli Stati Uniti geograficamente ed economicamente.

L’AGENDA ANTI IMMIGRAZIONE – Ma nell’agenda di Trump, per “difendere l’America” non c’è solo il muro. The Donald ha infatti dato il via a una forte campagna contro i clandestini, introducendo nuovi spazi di detenzione lungo il confine. Una forte stretta sull’immigrazione, e l’intenzione di abolire le cosiddette “città santuario”, quei comuni che si rifiutano di denunciare gli immigrati irregolari alle autorità. Non solo, il nuovo presidente ha proposto l’eliminazione della politica di catch and release (arrestare e rilasciare subito dopo) voluta da Obama.

HE_Enrique_Peña_Nieto,_President_of_Mexico_(9085212846)PIU’ RISPETTO PER IL MESSICO – Come previsto, la risposta del presidente messicano Enrique Peña Nieto non si è fatta attendere. Il leader ha infatti dichiarato di esigere rispetto per il suo popolo, ribadendo più volte che il Messico non pagherà per quel muro che non farà che abbattere i già complessi rapporti tra i due Stati. Il 31 gennaio è previsto un incontro faccia a faccia tra i due leader.