Dopo aver rassicurato gli alleati a Tokyo e Seul, prosegue il viaggio di Donald Trump in Estremo Oriente. Il presidente Usa è arrivato a Pechino, dove ha ricevuto un’accoglienza maestosa: prima il cerimoniale, poi lo spettacolo con musiche e danze, quindi la prima cena di un leader straniero dal 1949 nella Città Proibita. Ma Trump è andato dal suo omologo Xi Jinping con due richieste precise. Primo: un impegno serio e concreto in Corea del Nord, per contenere la minaccia di Kim Jong un e imporgli la denuclearizzazione del Paese. Secondo: ridurre il deficit americano nella bilancia commerciale, che ha raggiunto i 346 miliardi di dollari nel 2016. E le due diplomazie hanno subito ottenuto il primo risultato, annunciando la firma di accordi per circa 250 miliardi di dollari.

Commercio –  La bilancia commerciale tra Usa e Cina pende a favore del gigante rosso. Il valore degli scambi tra le due potenze costa a Washington 300 miliardi di dollari, la differenza tra beni e investimenti esportati e quelli importati. Dalla Grande Sala del Popolo Trump e Xi hanno annunciato il mega accordo, di cui ancora non si conoscono i dettagli. Dovrebbero riguardare anche le forniture dell’americana Boeing, che sta aprendo una fabbrica vicino Shangai, e l’acquisto di prodotti Usa da parte del gigante cinese dell’e-commerce Jd.com. «Le nostre relazioni economiche bilaterali devono ripartire da qui», ha dichiarato Xi, dopo che Trump aveva addossato la colpa dello squilibrio commerciale ai precedenti presidenti americani.

Nord Corea – Sul secondo fronte, quello più caldo per l’equilibrio di forze in Asia, i due presidenti hanno ribadito la necessità di agire velocemente per contenere la minaccia nordcoreana e imporre la denuclearizzazione della penisola. Xi ha delineato la strada che intende percorrere: sanzioni dell’Onu e dialogo «sono le chiavi per risolvere» la crisi. Anche Trump sembra orientato a prendere in considerazione la via diplomatica: «Credo davvero ci sia una soluzione, come te», ha detto rivolgendosi a Xi.

Vietnam – La prossima tappa del viaggio asiatico sarà il Vietnam, con il quale gli Usa hanno stretto relazioni sempre più forti negli ultimi anni, anche in funzione anti-cinese. L’ex nemico orientale ha cercato e trovato la protezione di Washington per sfuggire all’influenza di Pechino nell’area. Nei due giorni in Vietnam, Trump parteciperà agli incontri dell’Apec, un organismo nato nel 1989 per la cooperazione economica della regione. In queste ore i diplomatici statunitensi stanno lavorando con i colleghi russi per organizzare un faccia a faccia con il presidente Vladimir Putin.