Il consolato tedesco di Istanbul (Foto Ansa)

Il consolato tedesco di Istanbul (Foto Ansa)

«Abbiamo avuto indicazioni concrete di un possibile attacco alle rappresentanze tedesche in Turchia». Questo il motivo per cui il ministro degli Esteri di Berlino, Frank-Walter Steinmeier, ha deciso di chiudere l’ambasciata tedesca di Ankara e il consolato di Istanbul, il 17 marzo.

Si tratta di una misura precauzionale, come hanno spiegato da Berlino. Ma dopo gli attacchi ad Ankara dello scorso 13 marzo, che hanno causato 37 vittime, l’allerta rimane alta. Così la decisione, arrivata durante la notte, di mettere in sicurezza le sedi diplomatiche della Germania. Oltre a queste, chiuse anche le scuole tedesche di Ankara e Istanbul. Proprio un giorno prima che scattasse l’allerta, l’istituto di Ankara era stato il protagonista di un allarme bomba. Gli artificieri turchi avevano fatto brillare uno zaino sospetto abbandonato nel cortile per poi scoprire che conteneva solo del cibo.

Intanto la Turchia resta al centro della scena europea anche a Bruxelles dove, il 17 e il 18 marzo, i 28 stati membri trattano con il Paese per raggiungere l’accordo sui migranti. Molti i punti della bozza elaborata a inizio mese ancora da risolvere, primo su tutti quello della redistribuzione dei profughi. Ad ora, è previsto che tutti i migranti arrivati in Grecia siano portati in Turchia.Poi, per ogni siriano che Ankara si riprenderà, l’Unione ne ammetterà uno sul suo territorio.

Federica Villa