La lunga notte americana è arrivata. Hillary Clinton e Donald Trump si stanno per affrontare nella sfida che deciderà il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Appena scoccata la mezzanotte di martedì 8 novembre chiuderanno i primi seggi. Da questo momento comincerà una maratona per lo spoglio dei voti che per il pubblico italiano terminerà solo all’alba. Ecco una guida veloce per non perdersi neanche un passaggio.
I Grandi Elettori
I cittadini non eleggono direttamente il loro presidente. A scegliere l’inquilino della Casa Bianca sarà un collegio formato da 538 grandi elettori, i delegati chiamati a rappresentare il voto di ogni Stato. Il numero di grandi elettori varia in base alla distribuzione della popolazione. La California ad esempio è lo Stato più popoloso e quindi può contare su 55 delegati mentre l’Alaska ne esprime solo 3.
Il sistema per la loro elezione è maggioritario. Il candidato che riesce ad ottenere più voti in uno Stato prende tutti i suoi grandi elettori. La soglia per ottenere la vittoria è fissata a 270.
Le regole non sono uguali per tutti. Il Maine e il Nebraska utilizzano il sistema maggioritario applicato su circoscrizioni interne. Inoltre il Distretto di Columbia, dove si trova la capitale Washington, assegna 3 grandi elettori pur non essendo formalmente uno Stato.
Le possibilità che nessuno raggiunga i 270 grandi elettori sono davvero remote. In quel caso però a decidere il nuovo presidente sarebbe il Congresso, l’organo legislativo del Congresso del governo federale.
Voto anticipato
Ci sono americani che hanno già votato. Lo scorso 27 ottobre i dati ufficiali riportavano 27 milioni di elettori che hanno scelto il voto anticipato. In tutti gli Stati è possibile esprimere la propria preferenza prima dell’election day, con un intervallo che varia dai 45 ai 4 giorni. Le modalità sono diverse. Si può votare per posta o si può andare personalmente a votare nei seggi aperti prima dell’8 novembre. Questo sistema nasce per mediare con la tradizione americana che fissa sempre le elezioni presidenziali il martedì successivo al primo lunedì di novembre.
Quando si diventa presidenti
Il risultato delle elezioni sarà immediato ma ci vorrà ancora tempo per vedere un nuovo presidente. Il collegio formato dai grandi elettori si troverà infatti il lunedì dopo il secondo martedì di dicembre. Qui verrà eletto ufficialmente il prossimo americano che entrerà nello Studio Ovale. Dal punto di vista burocratico i grandi elettori non sono tenuti a rispettare il voto espresso nei loro Stati. Tuttavia nel corso della storia americana è avvenuto poche volte che qualcuno di questi delegati votasse in modo diverso da quanto gli era stato indicato. Mai queste eccezioni hanno stravolto il risultato delle elezioni.
La cerimonia di insediamento è prevista invece per il 20 gennaio. Sarà questo l’ultimo giorno di Obama come Mr. President.
Chi vincerà?
Quando bisogna andare alle urne i sondaggi e la statistica diventano argomento quotidiano di conversazione. FiveThirtyEight è uno dei più autorevoli siti americani per le previsioni elettorali. Il suo fondatore è l’economista Nate Silver, un uomo che nel 2012 è riuscito a prevedere il risultato delle elezioni presidenziali in tutti gli Stati americani. Anche se nelle ultime settimane Trump ha condotto una lunga rimonta, Clinton è data ancora come favorita. La probabilità che venga eletta presidente è del 71,4% mentre i grandi elettori che dovrebbe conquistare sono 302, 32 in più di quelli necessari per la vittoria.
Cosa si vota oltre Clinton e Trump
Questa notte non ci sono solo le elezioni per il presidenti. Verranno infatti rinnovati molti dei membri del Congresso. Nello specifico cambieranno tutti i rappresentati della Camera e 34 dei 100 membri del Senato.
Oltre che per il Congresso in molti stati si voterà anche per una serie di referendum. I temi sono vari e vanno dalla Marijuana all’eutanasia passando per armi da fuoco, pena di morte e salario minimo.
In California si vota un referendum per rendere obbligatorio l’uso del preservativo durante le riprese dei film porno.
Quando arrivano i risultati
Indiana e Kentucky saranno i primi Stati ad iniziare lo spoglio delle schede, appena dopo la mezzanotte italiana. In Alaska invece si continuerà a votare a lungo, fino a quando da noi saranno le 7.00 di mattina. Per sapere il nome del prossimo presidente non servirà però aspettare che ogni voto passi dalle mani degli scrutatori. Quello che conta è centrare il numero magico dei grandi elettori. Comincia la strada per i 270.