È cominciato, online, il quarto round di negoziati tra Mosca e Kiev. Tra le richieste dell’Ucraina, il cessate il fuoco, il ritiro immediato delle truppe russe e garanzie di sicurezza mentre, almeno in pubblico, gli uomini del Cremlino non hanno posto condizioni precise. Continuano i bombardamenti: a Kiev in mattinata è stato colpito un condominio, mentre a dieci chilometri dalla capitale è stato bersagliato uno stabilimento di aerei Antonov. Prevista in giornata l’apertura di dieci corridoi umanitari.

L’incontro virtuale – Sono colloqui «difficili» quelli di oggi – come ha twittato Mykhailo Podoliak, principale negoziatore di Kiev e consigliere presidenziale – ma con qualche spiraglio che, almeno a parole, lascia intravedere un possibile accordo. A quasi 20 giorni dall’inizio della guerra, le posizioni di Russia e Ucraina restano comunque distanti. Per quanto manchino ancora risultati concreti, da entrambe le parti sono cominciate però almeno ad arrivare valutazioni positive sui colloqui. Nella giornata del 13 marzo, Podoliak ha detto in un video, pubblicato nel suo profilo Twitter, che «la Russia è diventata molto più sensibile alla posizione ucraina» e sta cominciando «a parlare in modo costruttivo», aggiungendo, «penso che otterremo alcuni risultati nel giro di pochi giorni». Dichiarazione analoga anche da parte dal negoziatore russo Leonid Sloutski: «Le mie aspettative sono che questi progressi porteranno molto presto a una posizione comune tra le due delegazioni e alla firma di documenti». Nelle stesse ore, però, il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba ha chiesto su Twitter l’invio di «tutte le armi necessarie» per «costringere Putin al fallimento».

I tentativi diplomatici – Le trattative virtuali del 14 marzo arrivano dopo quelle in presenza del 28 febbraio in Bielorussia, un secondo incontro avvenuto il 3 marzo, sempre nel Paese alleato di Mosca, e un terzo del 7 marzo. Il 10 marzo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov aveva incontrato Kuleba ai margini di un forum diplomatico nella città turca di Antalya. Intanto cresce l’attesa per l’incontro a Roma tra il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jack Sullivan e l’alto diplomatico cinese Yang Jiechi, membro del Politburo e direttore dell’Ufficio della Commissione centrale degli affari esteri, che potrebbe avere importanti ricadute sulla disponibilità alla mediazione dei due contendenti.

Bombardamenti e corridoi umanitari –  Nel frattempo le bombe continuano a cadere sull’Ucraina. È stato colpito in mattinata, ha riferito il sito ucraino Kyiv Indipendent, un condominio di nove piani a Kiev, nel distretto di Oblon, con un bilancio di 2 morti, 3 feriti, 15 tratti in salvo e 63 evacuati. Sarebbe morta a Mariupol anche la donna incinta la cui immagine è diventata virale sui social media negli scorsi giorni, durante l’evacuazione di un ospedale pediatrico. Con lei sarebbe stato ucciso anche il figlio neonato. Sempre secondo il Kyiv Indipendent è prevista per oggi l’apertura di dieci corridoi umanitari: sette a partire dalla regione di Kiev, tre da quella di Luhansk. Ancora nessun corridoio consente l’uscita dalla città di Mariupol.