«Non c’è stata alcuna conversazione, è pura fiction». Questa la smentita del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in riferimento alla telefonata avvenuta nella giornata di giovedì 7 novembre tra il presidente russo Vladimir Putin e il neo eletto (ma non ancora insediato) presidente americano Donald Trump. La notizia era stata diffusa dal Washington Post. Secondo il quotidiano statunitense Trump avrebbe chiesto di non intensificare la guerra, assicurando di essere già al lavoro per ottenere una «rapida soluzione».
Donald al lavoro – A una settimana dalla vittoria nelle elezioni per la Casa Bianca, Donald Trump sta già lavorando come 47° presidente degli Stati Uniti d’America. Da un lato chiama (forse) la Russia, dall’altra tranquillizza gli alleati europei. Il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit ha infatti informato di una chiamata tra il cancelliere Olaf Scholz e il leader repubblicano nella quale entrambi si sono detti «pronti a lavorare per il ritorno della pace in Europa». Una pace che da tempo sembra distante. Era stato l’attuale presidente uscente Joe Biden ad avere l’ultimo dialogo con Putin nel giugno 2021 durante il vertice di Ginevra. Da quel giorno il silenzio e la guerra. Trump ha però puntato gran parte della propria campagna elettorale sulla promessa che avrebbe chiuso nelle prime ventiquattro ore del proprio mandato il conflitto in Europa orientale e sta già lavorando per farlo.
Anche l’Ucraina ha reagito alla presunta telefonata tramite il portavoce ucraino Georgy Tykhiy che ha smentito l’ulteriore notizia del Washington Post secondo cui Kiev era stata informata in anticipo della chiamata tra Putin e Trump. Il funzionario ucraino ha affermato: «Le notizie secondo cui saremmo stati informati in anticipo della presunta chiamata sono false». Da Washington invece nessuna smentita o conferma del colloquio.
Dal fronte – Sul campo lo scontro prosegue a velocità accelerata. Secondo l’Ansa questa notte a causa di un attacco russo su Mykolaiv e Zaporizhzhia ci sarebbero 6 morti accertati e più di 20 feriti. In tutta l’Ucraina è stata diffusa l’allerta antiaerea ed è stato confermato che alcuni caccia russi si sono alzati in volo. L’esercito russo avrebbe anche conquistato alcuni villaggi nella regione di Kharkiv e nel Donetsk.
L’attenzione però è rivolta alla zona di Kursk, la regione russa occupata dagli ucraini nell’agosto 2024. Nella notte 30 droni di Kiev hanno attaccato la regione ma Mosca afferma di averli abbattuti tutti. Secondo fonti militari americane e ucraine citate dal New York Times la Russia si starebbe preparando all’offensiva. Avrebbe infatti concentrato almeno 50.000 soldati, compresi gli 11.000 arrivati dalla Nord Corea, per tentare di riprendere i territori perduti 3 mesi fa.
La guerra dunque continua come ricorda su X anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell: «Inizio la mia giornata a Kiev nel rifugio, mentre la Russia scatena un altro attacco missilistico. Questa è la realtà quotidiana per il popolo ucraino dopo l’invasione su vasta scala della Russia».