All’indomani della superbomba lanciata dalla Russia sul territorio ucraino, Kiev risponde colpendo le infrastrutture energetiche di Kursk. Lo ha riferito il governatore della regione russa: «Stanno bombardando l’area di confine nel distretto di Khomutiv. Le strutture di approvvigionamento energetico sono state danneggiate e il villaggio di Iskra è rimasto isolato». Intanto arriva dalla Germania un altro avvertimento alla Cina.

Olaf Scholz

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L’intervento di Scholz – Il fuoco della guerra prosegue anche a parole, fuori dal campo di battaglia. L’Occidente continua a essere preoccupato per una possibile intesa tra la Russia e la Cina di Xi Jinping. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un’intervista rilasciata alla CNN, incalzato sul possibile invio di armi della Cina all’esercito di Putin, ha risposto così: «Penso che avrebbe conseguenze, ma ora siamo in una fase in cui stiamo chiarendo che questo non dovrebbe accadere. Sono ottimista sul fatto che avremo successo, ma dovremo esaminare ed essere molto cauti». Dichiarazioni che sono arrivate dopo l’incontro di Scholz con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Al ritorno in Germania, al cancelliere è stato chiesto se avesse ricevuto dagli USA prove concrete sull’impegno della Cina a consegnare armi ai russi: «Non ci devono essere consegne e il governo cinese ha dichiarato che non ne avrebbe fatte. Questo è ciò che chiediamo e che stiamo osservando», ha replicato Scholz.

La superbomba – La guerra tra Russia e Ucraina ha sperimentato una “prima volta”. È quella di UPAB-1500B, l’ordigno scagliato dagli uomini di Vladimir Putin nella regione di Chernihiv, a nord dell’Ucraina. 1.5 tonnellate di peso (1.010 kg di esplosivo ad alto potenziale), 5.05 metri di lunghezza e un diametro di 40cm, capace di colpire obiettivi altamente protetti fino a 40 chilometri di distanza. Sono le caratteristiche della super bomba guidata, presentata nel 2019, il cui utilizzo è stato confermato dal portale ucraino Defense Express e dal portavoce dell’Aeronautica Yuri Ignat attraverso il giornale online Ukrainska Pravda. L’ordigno sganciato mostra ancora una volta le intenzioni della Russia, restia ad abbandonare il conflitto e disposta a tutto pur di centrare i suoi obiettivi. Tuttavia, per il generale Leonardo Tricarico, presidente della fondazione ICSA, che analizza i fenomeni legati alla sicurezza, alla difesa e all’intelligence, il lancio di UPAB-1500B sarebbe solo propaganda: «Ogni tanto la Russia mette in circolazione notizie terrificanti sulla letalità dei sistemi d’arma posseduti con l’intento di seminare terrore e fiaccare la volontà di combattere e resistere degli avversari. La bomba da 1.500 kg non sfugge a questa logica, anche se si può rilevare la disponibilità di sistemi ben più performanti, come, ad esempio, la Daisy Cutter statunitense del peso di 8500 kg», si legge sul Corriere della Sera.