Il cratere formato vicino all’ospedale colpito dall’attacco missilistico su Kiev (Fonte: EPA/Sergey Dolzhenko)

Notte di fuoco incrociato tra Russia e Ucraina. L’allarme antiaereo ha svegliato gli abitanti di Kiev e di altre nove regioni prese di mira dall’attacco russo sferrato tra il 31 maggio e il 1° giugno. Nella capitale ucraina sono tre le vittime, tra cui una bambina, e 16 i feriti. Anche i cieli russi sono stati lacerati dai missili: la regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, è tornata bersaglio dei bombardamenti di Kiev. Le autorità locali hanno reso noto il bilancio, che non include vittime ma otto feriti. Secondo il ministero della Difesa russo, le truppe ucraine avrebbero poi tentato senza successo un’invasione via terra con carri armati e soldati. Nel frattempo il presidente Zelensky ha raggiunto la Moldavia, dove si riunisce la Comunità politica europea: «Ci fermeremo quando vinceremo o quando la Russia smetterà di occupare i nostri territori», ha dichiarato al suo arrivo.

Morti e feriti – Una bambina di 9 anni, la madre 34enne e un’altra donna di 33 anni: sono queste, secondo fonti ucraine, le tre vittime del bombardamento russo su Kiev nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno. A loro si aggiungono 16 feriti: nove sono stati portati in ospedale e uno si trova tuttora in gravi condizioni. Incendi sono scoppiati per le strade della città, raggiungendo anche una clinica e un edificio residenziale. Per Kiev si tratta del quarto attacco subito questa settimana e del diciottesimo nel mese di maggio, quando la capitale ucraina è stata colpita quasi ogni notte. Il risveglio è stato complicato anche al di là del confine con la Russia, nella regione di Belgorod: qui i missili ucraini hanno bersagliato la città di Shebekino, provocando otto feriti. Secondo il governatore un uomo sarebbe in gravi condizioni, con un arto superiore amputato. Nel corso della mattinata il ministero della Difesa russo ha poi dichiarato di aver sventato un’incursione via terra: «Dopo i bombardamenti su Belgorod, gruppi terroristici ucraini con fino a due compagnie di fanteria motorizzata rinforzate da carri armati hanno tentato di invadere il territorio russo», è quanto annunciato su Telegram.

Zelensky Sandu

Il presidente ucraino Zelensky con l’omologa Maia Sandu della Moldavia, che ospita la Comunità politica europea (Fonte: EPA/Peter Klaunzer)

Opportunità per trattare – La via dei negoziati appare sempre più in salita. Volodymyr Zelensky è intervenuto dalla Moldavia, dove i leader europei sono riuniti per il secondo summit della Comunità politica europea, ricordando che la ritirata delle truppe russe rimane la precondizione per qualsiasi trattativa. Tuttavia, Kiev ha in programma l’organizzazione di un vertice per discutere di un piano per la pace: «Il quando dipenderà da alcuni fattori. Vogliamo coinvolgere più Paesi possibili, per questo non abbiamo fissato una data», ha dichiarato il presidente ucraino. Il 31 maggio era stato l’omologo francese Emmanuel Macron a prendere la parola nel corso del Forum sulla sicurezza globale di Bratislava. In quell’occasione, l’inquilino dell’Eliseo aveva ricordato: «Esiste una sola pace duratura ed è quella che non prevede tregua o sacrificio di territori». Macron si è però detto ottimista per i prossimi mesi: «Dopo la controffensiva ucraina potremmo trovarci di fronte a una finestra di opportunità per trattare».