Donald Trump ha annunciato una vittoria straordinaria ai volontari della sua campagna (Ansa)

«Dobbiamo lanciare un segnale: non solo vinceremo le primarie, ma a novembre ci riprenderemo l’America». Donald Trump non si è nascosto nell’ultimo discorso prima dei caucus in Iowa, che la sera del 15 gennaio daranno il via alle primarie dei repubblicani in vista delle elezioni presidenziali del 5 novembre. Immigrazione, guerra e politica interna i punti del suo discorso. Gli ultimi sondaggi vedono l’ex presidente degli Stati Uniti nettamente in vantaggio, ma i caucus potrebbero riservare sorprese.

Il discorso di Trump – «Sigillerò il confine, nel nostro Paese c’è un’invasione». La lotta agli immigrati provenienti dal Sud e Centro America è sempre stata uno dei cavalli di battaglia di Trump. Sul palco del Simpson College di Indianola, in Iowa, The Donald ha promesso misure ancora più estreme rispetto al passato: «Quelli che vengono da noi sono terroristi, trafficanti di droga, criminali, ma li accogliamo. Quando tornerò alla Casa Bianca condurrò la più grande deportazione di immigrati illegali nella storia degli Stati Uniti». Sul fronte guerra, Trump ha attaccato l’operato del presidente Joe Biden: «Ci sta trascinando verso la terza guerra mondiale. Con me alla Casa Bianca Putin non aveva attaccato e andavo d’accordo con il coreano Kim. Non siamo mai stati forti al mondo come quattro anni fa». L’ex presidente è stato applaudito dai sostenitori per tutta la sera, con l’eccezione di un episodio che ha visto alcuni infiltrati contestare le sue dichiarazioni sulla politica interna: «Torneremo a perforare per diventare la potenza dominante del settore energie. Così ricaveremo anche i soldi per ridurre il debito», le parole di Trump.

La corsa alle presidenziali – Si parte con il voto in Iowa, che assegna 40 delegati su 2400 alla convention repubblicana, ovvero l’1,6% del totale. La temperatura potrebbe toccare i -30 gradi centigradi, scoraggiando alcuni elettori a recarsi in uno dei 1500 centri sparsi nello Stato. Si voterà con il metodo del caucus, che ignora in gran parte il criterio della segretezza e in passato ha riservato sorprese. Nel 2016, Trump era avanti in tutti i sondaggi, ma a vincere in Iowa è stato il senatore del Texas Ted Cruz. Quest’anno l’ultimo sondaggio del Des Moines Register ha visto The Donald avanti ancora più nettamente: con il 48%, seguito dall’ex ambasciatrice all’Onu Nikky Haley con il 20% e dal governatore della Florida Ron DeSantis con il 16%. L’ex presidente degli Stati Uniti potrebbe vincere con il margine maggiore della storia (il record è di 13 punti percentuali). Memore delle esperienze del passato, l’Iowa presterà particolare attenzione nel conteggio dei voti. Nel 2012, il partito repubblicano si è trovato costretto a cambiare il nome del vincitore 16 giorni dopo le elezioni proprio a causa delle difficoltà nel conteggio. Dopo l’Iowa, le primarie repubblicane si sposteranno in New Hampshire il 23 gennaio e culmineranno con il Super Tuesday il 5 marzo, quando si voterà in 15 Stati, tra cui Texas, California e Massachusetts.

Alternative a Trump – Se The Donald sembra avere la vittoria in pugno, più incerta è la lotta tra Haley e DeSantis. L’ex ambasciatrice all’Onu ha un forte sostegno in New Hampshire e un solido secondo posto in Iowa potrebbe accreditarla come la vera alternativa a Trump. Più fragile è invece la posizione di DeSantis. Il governatore della Florida sembrava poter essere il principale avversario di The Donald, ma nei sondaggi non è mai andato oltre il 20%. Trovandosi indietro in New Hampshire, DeSantis ha puntato molto sull’Iowa, visitando tutte le 99 contee. Anche per questo un risultato deludente potrebbe tagliarlo fuori dalla corsa.