Le primarie non sono ancora finite e gli analisti già lavorano per capire chi vincerebbe le elezioni americane del 2024 in uno scontro diretto fra Joe Biden e Donald Trump. Secondo un sondaggio condotto dal New York Times e dall’istituto di ricerca Siena su un campione di 3.662 elettori, la situazione degli swing state – cioè gli stati in bilico in cui non esiste un sostegno storico per uno dei due partiti – è a favore dell’ex presidente. Sono numerosi gli elettori che considerano il miliardario come “più forte” in alcuni temi chiave come l’economia o la sicurezza.
Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin sono i sei Stati studiati nel sondaggio. Solo in quest’ultimo Biden avrebbe un vantaggio di appena il 3%. Negli altri, invece, vincerebbe Trump. Un distacco anche di dieci punti percentuali, come si registra in Nevada.

Donald Trump durante il suo intervento al Florida Freedom Summit (Epa/Cristobal Hrrera-Ulashkevich)

I temi principali – In totale, cinque dei sei Stati in bilico potrebbero regalare a Trump 67 voti presidenzialie. Un quarto di quelli necessari per vincere la corsa elettorale. Sicurezza nazionale, immigrazione e la gestione del conflitto fra Israele e Hamas sono i temi in cui il tycoon è considerato più forte rispetto al suo rivale democratico. Ma è soprattutto l’economia a trascinare gli elettori. Il numero di cittadini che basano il proprio voto su questa materia è cresciuto rispetto alle elezioni di metà mandato dello scorso anno. E proprio su questo tema è aumentato anche il numero di giovani under 30 e afroamericani convinti che il candidato repubblicano possa fare un lavoro migliore per risollevare l’economia. In Arizona, il distacco totale è quasi del 30%.
Gli unici due “rifugi” per Biden rimangono il tema dell’aborto e il mantenimento dell’equilibrio democratico. In Wisconsin, invece, la battaglia sul tema della sicurezza nazionale vede i due candidati in parità.

Cambia la demografia – I giovani non sono più una garanzia per i democratici. Negli swing state, il vantaggio è di un solo punto percentuale. In quegli stessi Stati, Biden aveva vinto con un distacco del 33% alle elezioni del 2020. «È come scegliere fra una spada e un pugnale», ha raccontato un giovane elettore del Michigan, intervistato dal quotidiano americano.
Cresce il supporto anche fra neri e gli ispanici. Quest’ultimo dato non è una novità: è in costante aumento dal 2016 tra gli elettori del Gop . Oggi sono oltre il 42% quelli che sceglierebbero il repubblicano. Otto anni fa erano il 28%.
Crescita nei sondaggi, ma non una vittoria certa. Su Trump pendono ancora 91 capi di accusa in quattro diverse giurisdizioni. E diversi intervistati hanno ammesso che non voterebbero il tycoon se venisse condannato in uno dei processi. «Se verrà condannato, dirò: “Bene, mettiamolo fuori dalla corsa, prendiamo un altro repubblicano”», ha dichiarato un intervistato dell’Arizona. «Se non è stato condannato, probabilmente voterei per Trump».