Donald Trump sarebbe pronto a graziare oltre 100 persone il 19 gennaio, ultimo giorno in carica alla Casa Bianca prima dell’insediamento del presidente eletto Joe Biden. Secondo quanto riportato dalla Cnn, l’ultimo provvedimento del 45esimo presidente degli Stati Uniti riguarderebbe molti colletti bianchi e top manager finiti dietro le sbarre per reati finanziari, oltre al suo avvocato Rudolph Giuliani e l’ideologo della destra estrema americana Steve Bannon. E due rapper.
Niente auto-grazia – Poco prima di Natale, Trump aveva già concesso la grazia a diverse persone del suo “inner circle”, tra cui Charles Kushner, il consuocero, padre del genero Jared Kushner, e Paul Manafort, l’ex responsabile della sua campagna elettorale. In questa tornata di perdoni presidenziali potrebbero essere inclusi Steve Bannon, il guru dell’alt-right arrestato per frode lo scorso agosto, e Rudy Giuliani, l’ex sindaco di New York che potrebbe essere condannato come artefice dell’insurrezione a Capitol Hill il 6 gennaio. Nessun pardon per sé stesso: l’ipotesi di auto-graziarsi, discussa più volte in questi giorni e che avrebbe rappresentato un unicum nella storia presidenziale americana, sembra essere stata accantonata da Trump e dal suo staff perché paragonabile a una ammissione di colpevolezza (oltre ad essere annullata costituzionalmente nei casi di impeachment). Più probabile una grazia preventiva per i suoi tre figli adulti Eric, Ivanka e Donald Jr., tutti coinvolti in un’indagine della procura di New York sulla Trump Organization per frode ed evasione fiscale.
L’inchiesta – Intanto il New York Times indaga su un “mercato delle grazie” in atto tra le fila del presidente uscente. Secondo il quotidiano statunitense, amici e consiglieri di Trump stanno ricevendo soldi per convincere il presidente a concedere la grazia o a commutare la pena ad alcuni detenuti facoltosi. Delle oltre 41 domande accettate nelle scorse settimane alla Casa Bianca, molte sarebbero il risultato di questa compravendita “a peso d’oro”. Non solo colletti bianchi in aria di perdono: ad uscire di prigione potrebbero essere anche Lil Wayne e Kodak Black, due rapper molto popolari negli Usa attualmente in carcere per detenzione abusiva di armi da fuoco. Le due celebrità, da tempo in lista per la grazia presidenziale, hanno comunicato via social il loro supporto a Trump durante le ultime elezioni.
Just had a great meeting with @realdonaldtrump @potus besides what he’s done so far with criminal reform, the platinum plan is going to give the community real ownership. He listened to what we had to say today and assured he will and can get it done. ?? pic.twitter.com/Q9c5k1yMWf
— Lil Wayne WEEZY F (@LilTunechi) October 29, 2020
Pena di morte – Nessuno sconto per Dustin Higgs, il 48enne afroamericano giustiziato il 16 gennaio nel carcere di Terre Haute, in Indiana. Quella di Higgs, condannato per l’uccisione di tre donne, è la 13esima esecuzione federale da luglio, quando Trump ha posto fine a una moratoria che durava da 17 anni. A nulla è valsa la richiesta di un tribunale dello Stato di rimandare l’iniezione letale dato il precario stato di salute del condannato, malato da tempo di Covid-19.