Embargo Usa-Cuba Le novanta miglia di mare che separano il Nord America dall’arcipelago cubano sono tornate a essere solo una distesa d’acqua e non più una barriera. Ieri alle 18 (ore italiane) Barack Obama e Raul Castro, a dieci minuti l’uno dall’altro, hanno annunciato la ripresa delle relazioni diplomatiche Usa-Cuba. L’intesa è stata raggiunta dopo oltre un anno di colloqui segreti fra rappresentanti delle due parti, tenutisi in Canada e in Vaticano. “Il lavoro dell’ambasciatore è un lavoro di piccoli passi, che avvicina i cuori e semina fratellanza tra i popoli”, ha commentato soddisfatto il Pontefice.

Correva l’anno 1959 quando il lìder màximo Fidel Castro prendeva il potere e sceglieva di gravitare nell’orbita sovietica, rompendo ogni relazione con gli Stati Uniti di Dwight Eisenhower. Seguì il fallito sbarco alla Baia dei Porci del 1961, il proclama ufficiale dell’embargo economico-finanziario e la crisi dei missili del ’62. Dopo più di cinquant’anni il bilancio statunitense dell’isolamento cubano è impietoso: “L’approccio con Cuba ha fallito”, ha ammesso ieri il presidente Obama. L’embargo ha aiutato più che danneggiato il comunismo castrista, esaltando il nazionalismo del regime e allargandone il consenso.

Cosa cambia da ieri? Riprenderanno anzitutto i colloqui fra i rappresentanti di Cuba e Usa per una normalizzazione dei rapporti. Si andrà verso la riapertura dell’ambasciata degli Stati Uniti all’Avana. Saranno allentati i divieti di viaggio imposti a Cuba per le visite familiari, per le visite di uomini di governo e di affari, mentre resteranno (per ora) in vigore i divieti turistici. Cambiano inoltre le regole sull’importazione di sigari e sulle rimesse che gli americani possono inviare ai cubani. L’amministrazione Obama autorizzerà, infine, le esportazioni commerciali di dispositivi a Cuba per stabilire e aggiornare sistemi di comunicazione.

La portata dell’evento sembra per ora avere una valenza più simbolica che fattuale, poiché l’embargo imposto a Cuba non è stato definitivamente rimosso: Obama non ha infatti l’autorità per eliminarlo visto che solo il Congresso può farlo, ma si è dichiarato favorevole. Ci si aspetta ora che i due Paesi facciano altri passi avanti  su altre questioni, come la lotta al crimine e l’eliminazione di Cuba dalla lista nera degli Stati terroristi.

Angelica D’Errico