Più di 70 manifestanti pro-Palestina sono stati arrestati a New York nella sera di mercoledì 7 maggio per aver occupato una parte della Butler Library, la principale biblioteca della Columbia University. Nelle ore precedenti nel campus universitario si era tenuta una partecipata manifestazione in supporto della Palestina, culminata in un sit-in di protesta e nell’occupazione della biblioteca. I manifestanti chiedevano all’università di interrompere i finanziamenti alle attività che, a detta loro, sosterrebbero Israele nella sua invasione di Gaza. Secondo quanto riportato da Ansa, la presidente dell’ateneo ad interim Claire Shipman ha dichiarato che i contestatori si sono rifiutati di abbandonare l’occupazione nonostante la minaccia di sanzioni disciplinari ed eventualmente di arresto per violazione di domicilio. «A causa dell’elevato numero di persone coinvolte nella protesta all’interno e all’esterno dell’edificio, del tentativo di una folla di entrare con la forza nella Butler Library creando un pericolo per la sicurezza, e della presenza di individui non affiliati all’università, Columbia ha ritenuto necessario chiedere l’intervento della polizia di New York per garantire l’incolumità della nostra comunità» ha spiegato Shipman. Decine di studenti e manifestanti sono stati ammanettati e caricati sugli autobus della polizia. La maggior parte di loro indossava le sciarpe bianche e nere, simbolo delle proteste pro-Palestina. Nel corso delle operazioni, due agenti di sicurezza dell’università sono rimasti feriti.