Doppia mossa nell’asse Mosca-Pyongyang. Da una parte l’invio di almeno 3 mila soldati nordcoreani in territori russi per addestrarsi, dall’altra l’approvazione di un accordo militare bilaterale da parte della Duma. Sembra ormai confermata da diverse fonti, e dalle reazioni della comunità internazionale, la presenza dell’esercito di Kim Jong-un in aree russe di confine tra i due Stati. Secondo i servizi di intelligence ucraini e sudcoreani, il numero di combattenti potrebbe nel tempo quadruplicare, salendo a 12 mila unità. Si tratterebbe di soldati che potrebbero essere impiegati nella guerra in Ucraina: non come mercenari o legionari, ma mantenendo le insegne del proprio Paese. Il rischio di un allargamento del conflitto è alto. Da Seul le agenzie hanno battuto che la Corea del Sud starebbe studiando la possibilità di fornire armi all’Ucraina.

Le reazioni – «Ci sono prove della presenza di truppe della Corea del Nord in Russia. Se sono co-belligeranti la questione diventa molto, molto seria», ha affermato il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin. L’Ucraina per il momento ha rilasciato un messaggio bilingue in coreano e russo: «Ci rivolgiamo a voi, soldati dell’esercito popolare di Corea inviati per aiutare il regime criminale di Putin. Non c’è assolutamente nessuna ragione per cui dobbiate morire inutilmente sul suolo straniero. Arrendetevi subito come prigionieri di guerra! L’Ucraina sarà ben contenta di offrirvi asilo, cibo e una stanza riscaldata». Sono arrivati anche gli avvertimenti da parte della Nato: la portavoce ha dichiarato che il coinvolgimento di Pyongyang rappresenterebbe una significativa escalation.

Assistenza militare reciproca – Intanto la Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha ratificato il trattato di partenariato strategico globale tra Russia e Corea del Nord. Un impegno di assistenza militare reciproca se una delle due nazioni fosse aggredita. Una dottrina che Mosca potrebbe già applicare in seguito agli sconfinamenti delle truppe ucraine nei territori russi. Per il ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko l’accordo è dovuto alle «crescenti minacce regionali e globali dall’Occidente collettivo guidato dagli Usa». Il patto era stato annunciato lo scorso giugno dal presidente Vladimir Putin in visita a Pyongyang. Non erano stati forniti però dettagli sulla natura dell’intesa.

Vecchie amicizie – I rapporti tra Russia e Corea del Nord sono sempre stati di solidarietà e alleanza, in particolare dallo scoppio della guerra in Ucraina. In un anno il dittatore Kim Jong-un ha venduto ai russi almeno 5 milioni di munizioni di artiglieria usati nel conflitto. La vicinanza con Putin sulla questione ucraina si era resa già visibile nel luglio del 2022, quando Pyongyang aveva riconosciuto le autoproclamate repubbliche del Donetsk e di Lugansk.