«L’America ci sta attaccando e non può sfuggire alla punizione», tuonano a parole gli Houthi. Con i fatti, invece, si muovono gli iraniani: Teheran ha fatto sapere che nel mese di marzo organizzerà esercitazioni navali di difesa insieme a Russia e Cina. Lo Yemen è diventato un bersaglio fisso di Usa e Gran Bretagna da quando i ribelli hanno iniziato a prendere di mira le navi commerciali e da guerra americane. Il Paese è stato bombardato con missili e raid negli scorsi giorni per un totale di 300 attacchi (secondo fonti Houthi). Intanto, in Siria, una base americana è stata attaccata da un drone della “Resistenza islamica” irachena. Cinque combattenti curdi sono morti e si contano circa 20 feriti, ha riferito l’Osservatorio per i diritti umani siriano.

I piani dell’Iran – Contro il nemico americano, il comandante della Marina iraniana Shahram Irani ha annunciato l’organizzazione di manovre di difesa via mare insieme a navi russe e cinesi: «Le forze navali dell’esercito iraniano hanno il dovere di proteggere la navigazione iraniana e di aiutare i Paesi che hanno bisogno di sostegno per essere sicuri e protetti». Non è la prima prima volta che si svolge un’esercitazione congiunta tra questi Paesi, l’ultima è avvenuta lo scorso marzo. L’Iran ha esteso l’invito a qualsiasi Paese voglia partecipare. Questa decisione è stata presa dal Governo iraniano in seguito alla condanna dei raid anglo-americani contro gli Houthi, particolarmente pesanti negli ultimi giorni. Il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian ha scritto su X: «Condanniamo fortemente gli attacchi e consideriamo la sicurezza di questi Paesi e della Palestina allo stesso modo della sicurezza della regione».

Minacce all’Italia – Gli Houthi non perdonano l’asse americano-britannico, soprattutto dopo gli avvenimenti di lunedì 5 febbraio, quando sono stati effettuati attacchi aerei contro cinque missili yemeniti. L’esercito americano ha affermato di aver aperto il fuoco per difendersi da «un missile da crociera terreste degli Houthi e da quattro missili anti-nave pronti per essere lanciati contro le imbarcazioni nel Mar Rosso». I ribelli yemeniti non fanno sconti neanche ai possibili futuri nemici, Italia compresa. In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, uno dei leader del gruppo armato ha dichiarato: «L’Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen». La minaccia yemenita è stata fatta in seguito all’annuncio da parte dell’Unione Europea di lanciare una missione militare difensiva nel Mar Rosso di cui l’Italia, insieme a Francia e Germania, farà parte con una nave e dei missili. Non si sa ancora chi prenderà il comando di questa missione, ma il ministro della Difesa Guido Crosetto ha detto che se toccherà all’Italia, il Paese non si tirerà indietro.

Previsioni sulla tregua – Le tensioni nello Yemen non aiutano le trattative per una tregua tra Israele e Hamas. Così come non lo fanno i bombardamenti tra Hezbollah e l’Idf sul fronte settentrionale. Israele ha chiesto la liberazione di tutti gli ostaggi, ma Hamas non ha ancora risposto alla proposta di tregua che gli è stata presentata. Il gruppo armato a capo della Striscia sembra che voglia chiedere a sua volta la liberazione di più prigionieri palestinesi, il cessate il fuoco permanente e il ritiro delle truppe israeliane dai territori di Gaza. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu però ha già fatto sapere che non accetterà «qualsiasi accordo a qualsiasi prezzo».