Chávez al ritorno da Cuba

Chávez al ritorno da Cuba

Questa volta le condizioni di Hugo Chavez sono davvero delicate. È la comunicazione ufficiale di Caracas al mondo. Una nuova infezione respiratoria ha colpito il presidente del Venezuela, a causa dei pesanti cicli di chemio terapia.

“Il comandante presidente continua ad essere aggrappato a Cristo e alla vita”, sono le parole di Ernesto Villegas, ministro della comunicazione venezuelano. A dicembre, tornato da Cuba per la quarta operazione chirurgica, il presidente della repubblica sudamericana aveva esibito fiero il suo cranio calvo, dichiarando alla nazione che il cancro era stato sconfitto.

Il vicepresidente Nicolas Maduro aveva precisato che Chavez è in grado di guidare il Paese dal suo letto di ospedale, ma ciò non è sufficiente per l’opposizione “antichavista”. Da tempo ribadisce: “il presidente è ormai in fase terminale e non più in grado di svolgere le sue funzioni”, chiede di sapere quali sono le reali condizioni di salute.

Chavez guida il Venezuela dal 1999 e il suo stato di salute è importante quanto il futuro della nazione. Negli ultimi tre mesi alla nazione è mancata la sua guida forte e, un suo allontanamento potrebbe mettere in discussione le politiche di “socialismo petroliefero” messe in piedi negli ultimi 15 anni.

È un leader controverso, rieletto l’ultima volta il 10 gennaio 2013, proveniente dall’esercito, che ha nazionalizzato le imprese petrolifere, sottraendole alle multinazionali e ha attuato altre politiche sociali contro l’analfabetismo e per migliorare le condizioni di salute del Venezuela. Ma la sua guida è accusata di essere autocratica. Il Venezuela è uno dei primi esportatori di petrolio e l’assenza di una guida carismatica potrebbe mettere in discussione la linea politico-economica del Paese.

Vincenzo Scagliarini