«Finché esisterà lo spionaggio, ci saranno dei Romeo che conquisteranno donne inconsapevoli». O delle Sparrow – nome utilizzato da una divisione speciale dei servizi segreti russi – nel caso in cui la vittima designata sia un uomo. Parola di Markus Johannes Wolf, fondatore del dipartimento Hva di spionaggio estero nella Germania Est, che operava per conto della Stasi. L’ultima figura politica a cadere della rete delle honey trap – le “trappole al miele” condite di sesso, ricatti e diffusione di materiale privato – è stato il politico francese Benjamin Griveaux, che ha annunciato il ritiro della candidatura a sindaco di Parigi. Dalla nascita del sexpionage però, sono moltissime le figure, politiche e non, a essere cadute vittime inconsapevoli di seduttori e doppiogiochisti.

L’attrice Jennifer Lawrence in una scena del film “Red Sparrow” (2018) – Foto di: Wikipedia

Il candidato sindaco – «Un sito internet e i social network hanno lanciato un vile attacco alla mia vita privata e alla mia famiglia. Nessuno dovrebbe mai essere sottoposto a tali abusi». Macroniano, esponente di En Marche! ed ex portavoce del governo retto da Édouard Philippe, Benjamin Griveaux ha commentato così la diffusione sul web di alcuni messaggi espliciti indirizzati a una donna la cui identità non è stata rivelata. All’interno della conversazione ci sarebbe anche un video in cui il politico si riprendeva nell’atto di masturbarsi. La pubblicazione del materiale è stata rivendicata dall’artista e dissidente russo Petr Pavlensky, che al quotidiano Libération ha dichiarato di aver agito per «denunciare l’ipocrisia diventata la norma». L’attuale sindaco parigino Anne Hidalgo, commentando la decisione del suo avversario politico, ha chiesto «rispetto per la vita privata e per le persone».

Ménage à trois – Lei, lui, l’altra. Anche se l’altra è una 24enne che lavora come assistente durante la campagna elettorale. Foto in cui i soggetti sono ritratti nudi e in scene di sesso di gruppo. La diffusione delle immagini costò le dimissioni, nell’ottobre 2019, alla deputata democratica americana Katie Hill. «Credo sia la miglior cosa per la comunità e per il Paese», aveva tagliato corto la Hill, accusata anche di posizioni sovversive, dopo che in uno degli scatti “incriminati” si notava un tatuaggio che potrebbe rimandare al nazismo. Secondo la Hill, lo scandalo sarebbe partito proprio dal suo ex marito Kenny Heslep, impegnato all’epoca dei fatti in una dura battaglia legale per il divorzio, che avrebbe fornito le immagini ad alcuni rappresentanti repubblicani. Un caso di trappola al miele che si mescola con il tema del revenge porn, la diffusione di materiale pornografico per vendetta nei confronti del partner.

Notte brava a Ibiza – Un video risalente al 2017, girato di nascosto in una villa a Ibiza. Due uomini politici e la presunta nipote di un oligarca russo che parlano di favori reciproci, appalti e finanziamenti illeciti. Non è la trama di un film di James Bond ma è quanto accaduto all’ex vice-cancelliere austriaco Heinz-Christian Strache, costretto a dimettersi, a lasciare la guida del partito di ultradestra Fpoe e a sospendere la sua carriera politica. Sul piatto, quella sera d’estate nell’isola spagnola, c’erano 250 milioni di euro, di provenienza ignota, che la donna nota come Aljona Makarowa era pronta ad investire nella stampa austriaca. «Se lei acquisisce il giornale Kronen Zeitung tre settimane prima delle elezioni e ci mette al primo posto nei sondaggi, possiamo parlare di tutto», aveva commentato Strache. Alla fine della serata, in mano all’ex politico sovranista non rimase che l’amara verità: la donna non era la nipote di un magnate, ma un’agente dei servizi pagata per comprometterlo. E come Jennifer Lawrence nel film Red Sparrow, tratto dal racconto dell’ex agente della Cia Jason Matthews, riuscì grazie alle sue doti di adescatrice a rovesciare i vertici di un governo.