Duecento deputati. Venti saranno verdi. Il risultato delle elezioni finlandesi di domenica 14 aprile vede una crescita sensibile dei voti ambientalisti e un testa a testa tra i socialdemocratici e l’estrema destra, quella che si autodefinisce del «Veri finlandesi». L’esito della consultazione dovrebbe essere, come spesso accade in Finlandia, la nascita di un governo arcobaleno, dove il partito dei Verdi potrebbe diventare ago della bilancia.

Risultati – Questa volta nell’arcobaleno il colore più inaspettato è il verde. Secondo i dati rilasciati dal Parlamento, il partito socialdemocratico riconquista la maggioranza relativa dopo 20 anni con il 17.7%. Secondi i Veri finlandesi che dal 17.7 delle elezioni del 2015 calano al 17.5%. Anche la Coalizione nazionale perde voti: dal 18.2 scende al 17 per cento. I Verdi invece salgono del 3% conquistando 20 seggi in Parlamento. Cresce anche l’Alleanza di Sinistra guidata dalla giovane Li Andersson che conquista 16 seggi. La sconfitta più dura è per il Centro finlandese che da partito di governo perde oltre 7 punti percentuali.

Cosa succede ora – I colori sono ben chiari (proiezione Wikipedia) ma a preoccupare sono gli stessi motivi di scontro che hanno portato alle dimissioni del governo Sipila a marzo scorso. In primis, la riforma del welfare e della sanità, cavallo di battaglia del partito centrista. Sipila aveva cercato di ridurre l’altissima pressione fiscale proponendo dei tagli al sistema di assistenza statale sempre più costoso all’alzarsi dell’aspettativa di vita. Le sue scelte sono state bocciate dai cittadini che hanno preferito il socialdemocratico Antti Rinne, contrario ai tagli voluti da Sipila, e l’estrema destra di Jussi Kristian Halla-aho, che ha condotto la sua campagna elettorale all’insegna dell’anti-immigrazione. Lo scenario più probabile è che Rinne venga incaricato dal presidente di formare un Governo. Se vuole escludere dall’esecutivo l’estrema destra non basterà trovare un accordo con la Coalizione nazionale, con cui ha già governato in passato. Per raggiungere la maggioranza servirà coinvolgere nell’arcobaleno o la sinistra dei verdi e l’alleanza radicale o la destra dei Veri finlandesi. Oppure, trovare un punto d’incontro con Sipila.

I precedenti – I cittadini sono stati chiamati alle urne per votare il nuovo Parlamento, organo monocamerale con una durata di 4 anni. Al di là del sistema elettorale proporzionale, la formazione dell’esecutivo funziona come in Italia. Il presidente della Repubblica, eletto ogni 6 anni dai cittadini, ha il potere di nominare il primo ministro e poi, su proposta di quest’ultimo, gli altri. Il Governo deve poi essere confermato da una maggioranza in Parlamento. Dal 2012 il presidente della Repubblica è Sauli Väinämö Niinistö del partito di Coalizione nazionale a ispirazione conservatrice. In Finlandia il sistema proporzionale ha da sempre favorito da una parte, la frammentazione del Parlamento in molti partiti, dall’altra, gli accordi tra questi. Una miriade di colori politici in quella che viene definita coalizione arcobaleno e che cambia la sua composizione senza perdere stabilità. Dal 2015 al 2019 il governo è stato tricolore: Veri di estrema destra, Coalizione nazionale di centro destra, e Centro finlandese con il primo ministro Juha Sipila.