Trentanove volte si sono incontrati Xi Jinping e Vladimir Putin da quando il presidente cinese si è insediato al governo nel 2013. La quarantesima è il 20 marzo, alle 14:30 (ora italiana), in occasione del viaggio del Timoniere a Mosca. Nel fine settimana precedente, durante la notte, Putin ha fatto un sopralluogo a Mariupol, la città ucraina presa dall’esercito russo dieci mesi fa. Appena prima, la Corte Penale Internazionale dell’Aia aveva emanato un mandato d’arresto per il presidente russo, accusato della deportazione di bambini ucraini. La visita del presidente Xi a Mosca, la prima dall’inizio della guerra, si presenta ora come un “viaggio di pace”. «La Cina e la Russia sono buoni vicini e partner affidabili», ha detto al suo arrivo.

Matrioske con i volti di Xi Jinping e Vladimir Putin, in vendita a Mosca in occasione della visita del presidente Xi (ANSA/EPA/YURI KOCHETKOV)

Mediazione cinese – A febbraio, nel giorno dell’anniversario dell’inizio della guerra, la Cina aveva rilasciato un documento in 12 punti che invitava Ucraina e Russia a riprendere le trattative di pace, offrendo anche la propria collaborazione come mediatore. All’inizio di marzo il Paese aveva già ottenuto una vittoria diplomatica, aiutando Iran e Arabia Saudita a riprendere le comunicazioni interrotte nel 2016.

Scetticismo occidentale – Tuttavia, Stati Uniti e parte dei paesi occidentali non ripongono lo stesso ottimismo nei confronti della situazione ucraina: nonostante la Cina abbia negato le accuse degli Stati Uniti di star per inviare armi alla Russia e insista sul proprio ruolo di pacificatore, non risultano ancora contatti tra Xi Jinping e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre i rapporti con Putin secondo l’intelligence statunitense si sono ulteriormente rafforzati. La Cina ha mantenuto i propri legami commerciali con la Russia, rimanendo tra i principali compratori del petrolio russo. Inoltre si è astenuta nell’ultima votazione dell’Assemblea generale delle Nazioni unite che chiedeva alla Russia di concludere l’invasione.

Buoni vicini – Alla vigilia della visita di Xi Jinping a Mosca, Putin ha scritto in un articolo pubblicato sul Quotidiano del Popolo che l’arrivo di Xi, definito “un vecchio amico”, «è un evento storico che riafferma la natura speciale del partenariato Russia-Cina». Sulla Rossiyskaya Gazeta, Xi Jinping ha affermato che «la risoluzione del conflitto in Ucraina sarà possibile se le parti seguiranno le linee guida del concetto di sicurezza collettiva» e che «la comunità internazionale ha riconosciuto che nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo paese dovrebbe dettare l’ordine internazionale». Per il portavoce della Casa Bianca John Kirby, un cessate il fuoco in questo momento significherebbe invece «ratificare a tutti gli effetti le conquiste russe».

Un’immagine da un video diffuso dalla stampa russa della visita di Putin a Mariupol (EPA/RUSSIAN PRESIDENT PRESS SERVICE)

Sopralluogo a Mariupol – Del resto la visita di Putin nel Donbass, per la prima volta dall’invasione, è per gli analisti un gesto di sfida. L’agenzia di stampa russa Tass ha raccontato che il presidente «ha ispezionato luoghi della città e parlato con i residenti locali», a cui avrebbe detto: «Dobbiamo iniziare a conoscerci meglio». Per il sindaco di Mariupol, ora in esilio, Vadym Boychenko: «Putin è tornato sulla scena del crimine. È venuto per vedere che cosa ha fatto. E per cosa sarà punito».

Il mandato d’arresto – Secondo l’Ucraina, a Mariupol sono stati uccisi 20.000 civili, e la strage nel teatro della città, distrutto nel marzo 2022, potrebbe rientrare tra i crimini di guerra contestati a Putin dalla Corte Penale Internazionale. Sul mandato d’arresto emanato dall’Aia, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha commentato che il tribunale dovrebbe «sostenere una posizione obiettiva e imparziale» e «rispettare l’immunità dei capi di Stato dalla giurisdizione ai sensi del diritto internazionale», evitando sia la «politicizzazione e sia i doppi standard». La Russia, come anche Cina, Ucraina e Stati Uniti, non riconosce la giurisdizione della Corte Penale Internazionale, quindi Putin potrebbe essere processato solo se fermato fuori dai confini russi.