Quattro giorni a Mosca per Xi Jinping. Sono iniziati giovedì 8 maggio i colloqui sino-russi tra Vladimir Putin e il «caro amico» Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare Cinese e partner fondamentale per il leader sovietico. Il momento clou dei quattro giorni è la parata sulla Piazza Rossa di venerdì 9 maggio, per gli 80 anni della vittoria sui nazifascisti. Una manifestazione in cui la Russia evidenzierà la partnership tra le due potenze, indicata come «sicura, stabile e resistente» dalla controparte cinese.

Xi Jinping e Putin a colloquio a Mosca nell’occasione dei festeggiamenti per gli 80 anni dalla vittoria della Seconda Guerra Mondiale (ANSA)
Trump – In un articolo firmato da Xi Jinping sul quotidiano statale russo Rossiyskaya Gazeta il leader cinese ha definito «duratura» l’amicizia tra i due Paesi, ha scritto che il reciproco sostegno è iniziato durante la seconda guerra mondiale e che le relazioni tra Cina e Russia non saranno influenzate né rivolte a nessuna terza parte. Dichiarazioni che attaccano l’America di Donald Trump, il cui obiettivo principale è dividere i due alleati per indebolirne potenza economica e militare. Per questo sul tavolo ci sarà il futuro del gasdotto “Power of Siberia 2” ancora da costruire, ma soprattutto le risposte da dare sui dazi al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In primis, nel colloquio previsto questo weekend a Ginevra tra la delegazione americana e quella cinese. «Un mondo multipolare equo e ordinato, in cui esista una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva». Questo lo scopo – secondo le parole di Xi Jinping – dell’incontro di questi giorni con Putin. Un rafforzamento delle relazioni tra alleati di vecchia data in un momento di instabilità creato dal principale antagonista delle politiche sino-russe.
Taiwan – Tra gli scopi della visita di stato di Xi anche il rilancio della riunificazione di Taiwan con la Cina continentale, un tema caro a Pechino che in Mosca ha sempre trovato una sponda favorevole al principio «di una sola Cina», ovvero che tutta la parte insulare torni sotto la giurisdizione cinese. Per la riunificazione di Taiwan, Pechino conta molto sulla Risoluzione 2758 dell’Onu, datata ottobre 1971, in cui si riconosce la Repubblica Popolare Cinese come unico rappresentante legittimo della Cina presso l’Onu e si afferma la sovranità di quest’ultima su Taiwan. Al tempo, il leader delle proteste e del Koumintang Chiang Kai-shek venne espulso dall’Assemblea, confermando la sovranità cinese sull’isola.
I conflitti – La Cina si sta riarmando allo scopo di modernizzare il proprio esercito entro il 2049, nel centenario della rivoluzione comunista del 1949, mentre la Russia, nonostante l’inizio del cessate il fuoco di tre giorni da lei proclamato, prosegue la propria guerra in Ucraina. Proprio da Kiev sono arrivate le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha definito la manifestazione sulla Piazza Rossa «la parata del cinismo». «Semplicemente non si può chiamare in altro modo. Una parata di bile e menzogne. Come se non fossero stati decine di Stati alleati, ma Putin in persona a sconfiggere il nazismo. Come se avesse issato con le sue stesse mani la Bandiera della Vittoria sul Reichstag di Berlino», ha detto Zelensky in un discorso registrato al centro di Kiev. Il capo di Stato ha aggiunto che l’Ucraina non ha dimenticato che 80 anni fa decine di popoli hanno combattuto contro il nazismo e che in questa lotta sono morti più di otto milioni di ucraini.