A più di un anno dall’inizio della guerra, l’esercito di Mosca sta riaccendendo le braci del conflitto. Nella notte di giovedì 2 marzo l’esercito russo ha bombardato la città di Zaporizhzhia, colpendo un edificio residenziale con un missile S-300. Il primo annuncio è stato diffuso da Anatoly Kurtev, sindaco ad interim.
Fino a ora sono stati estratti quattro morti dalle macerie del condominio distrutto nel bombardamento, mentre otto persone sono state portate in ospedale. Altre cinque sono considerate disperse, secondo quanto riporta l’agenzia stampa RBC-Ukraina.
Sul proprio canale Telegram, il presidente ucraino Volodymir Zelenskyy ha risposto al bombardamento a Zaporizhzhia: «Lo stato terrorista vuole trasformare ogni giorno della nostra popolazione in un giorno di terrore». La first lady Olena Zelenska afferma in un tweet: «Non perdoneremo».

Sul fronte orientale – In Donec’k continua l’avanzata dell’esercito russo. Secondo quanto riferito dall’Istituto per lo studio della guerra (Isw) e dallo stesso Stato Maggiore dell’esercito ucraino, a Bakhmut le forze di Mosca continuano l’assedio della città.
Fra i ranghi dell’esercito russo ci sarebbero anche dei militari della compagnia privata Wagner. Secondo Yevgeny Prigozhin, capo dell’esercito mercenario, le forze ucraine stanno combattendo “ferocemente” per mantenere il controllo su Bakhmut. «Lo spargimento di sangue aumenta ogni giorno», avrebbe aggiunto Prigozhin.