I sovranisti avanzano ma non sfondano. Bene Liberali e Verdi, che ottengono ottimi risultati in Francia e in Germania, mentre Popolari e Socialisti perdono consensi. Sono questi i risultati della tornata elettorale europea, che disegneranno sia il nuovo Parlamento sia la Commissione in carica dal 1° novembre 2019.

L’ANALISI DEL VOTO – Stefano Camatarri, Università Autonoma di Barcellona

La situazione- Primo classificato il Partito Popolare Europeo con 180 seggi e il suo leader, il tedesco Manfred Weber, in pole position per sostituire Jean-Claude Juncker alla guida della commissione Ue. Secondi i socialisti con 146 seggi, che sfruttano la vittoria in Svezia, Spagna e Paesi Bassi. Al terzo posto i liberali dell’Alde che ottengono 107 parlamentari, grazie al risultato in Francia del movimento En Marche! del presidente Emmanuel Macron. Sorprendente la crescita dei Verdi che ottengono 69 deputati, un numero superiore rispetto a quello di 5 anni fa, quando si erano fermati a 52. Il gruppo fondato da Matteo Salvini, l’Europa delle nazioni e delle libertà (EFDD), si ferma invece a 54 seggi mentre i Conservatori e Riformisti, famiglia di cui fa parte Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ne ottiene 59.

L‘ANALISI DEL VOTO – Lorenzo Robustelli, direttore di Eunews.it 

Gli scenari- Se questi risultati venissero confermati sarebbe necessaria un’alleanza più larga dei soli popolari e socialisti, che hanno avuto la maggioranza negli ultimi 5 anni. Per governare servono 375 parlamentari, risultato che i due partiti storici non possono ottenere da soli, e quindi dovranno allearsi con i Verdi o i Liberali o con entrambi, arrivando in quest’ultimo caso a 507 deputati. Non sono possibili né maggioranze composte da Popolari, Conservatori e sovranisti né da Socialisti, Verdi, Liberali ed estrema sinistra che non avrebbero i numeri per governare. Nel video sotto Lorenzo Robustelli spiega l’impossibile alleanza tra Popolari e sovranisti.

Le posizioni dei leader- Alla luce di quanto emerso Weber ha espresso chiaramente le sue preferenze sui prossimi alleati nel Parlamento Europeo. «I miei primi interlocutori saranno socialisti, verdi e liberali. Tutti quanti dobbiamo essere chiari nel no alla cooperazione con l’estrema sinistra e con i partiti di destra». Frans Timmermans, candidato dei socialisti alla presidenza della Commissione Europea, ha invece ammesso la sconfitta: «La mia famiglia politica ha perso seggi e quindi dobbiamo essere chiari sul nostro programma, ma sono ottimista. Clima, tassazione equa e cooperazione devono essere le nostre priorità». Margrethe Verstager, leader dei liberali ha dichiarato: «Abbiamo rotto il monopolio del potere. Possiamo fare qualcosa di diverso con chi vuole far progredire l’Europa».