Asli Erdogan

D come dissidente. D come donna. Ed è proprio a una donna, una giornalista dissidente, che Milano affida l’anteprima del suo Tempo di Libri, la fiera del libro che occuperà lo spazio espositivo di Rho Fiera dal 19 al 23 aprile. Per introdurre la rassegna, la città ha invitato giovedì 12 gennaio al Teatro Dal Verme la giornalista e attivista turca Asli Erdogan, presente in videoconferenza per discutere e approfondire il tema della libertà di stampa e di opinione.

Una scelta non a caso, dal momento che Erdogan è stata rilasciata da sole due settimane dal carcere turco in cui ha passato 136 giorni. Si confronterà con il giornalista Lirio Abbate e la ricercatrice Lea Nocera.


downloadL come libertà.
Accusata di “propaganda terroristica” e “incitazione al disordine”, la giornalista è stata arrestata insieme ad altri colleghi del quotidiano filo curdo Özgür Gündem il 16 agosto scorso. Ora resta sotto giudizio e con divieto di espatrio e deve attendere che il processo ricominci il prossimo 14 marzo. Ritenuta vicina al movimento curdo Pkk, Erdogan si è dunque vista togliere la libertà non solo di scrivere ciò che pensa, ma anche di muoversi liberamente. Una libertà negata a causa di campagne ed editoriali ritenuti scomodi e di un attivismo nei confronti di temi e gruppi considerati ostili. Le madri dei desaparecidos curdi, i prigionieri politici, le rivendicazioni etniche di un popolo senza Stato. Le parole di Erdogan non si sono mai rifiutate di fungere da megafono per chi, nella Turchia di oggi, non ha più voce. download (1)

P come processo. L’anteprima di Tempo di Libri coinvolgerà, insieme ad Asli Erdogan, anche Pinar Selek, un’altra donna dissidente, turca di origine ma esilio in Francia. Assolta già due volte per lo stessa imputazione, al momento pende su di lei una richiesta di ergastolo per un’accusa di terrorismo che la lega ad un attentato avvenuto a Istanbul nel 1988. Sociologa femminista-antimilitarista e attivista per la pace, Selek racconterà la propria lotta in difesa del diritto di parola e pensiero che porta avanti da quasi 30 anni in diverse aule di tribunale.

A come alfabeto. Perché le lettere? L’alfabeto sarà la chiave di lettura del Tempo di Libri milanese. Ventisei lettere, ventisei parole chiave, ventisei Tag che faranno da bussola a incontri e tavole rotonde, con ospiti italiani e internazionali. Un modo per orientarsi tra i diversi temi e appuntamenti inaugurato, appunto, con la lettera “D di dissidente”. E per rendere omaggio alla giornalista scelta per introdurre il tema della libertà di espressione e di stampa, diversi scrittori durante l’incontro leggeranno brani tratti dal libro di Asli Erdogan, “Il mandarino meraviglioso”. Gli autori Silvia Ballestra, Alessandro Bertante, Helena Janeczek, Federica Manzon, Alessandro Mari e Bianca Pitzorno firmeranno poi copie del libro, in adesione alla campagna “Io leggo Asli Erdogan” lanciata dall’editore turco della scrittrice e già condivisa da diversi colleghi turchi durante l’ultima fiera dell’editoria di Istanbul.