jumpiungGli appassionati lo chiamano base jumping, uno sport estremo diventato famoso anche grazie a diversi spot pubblicitari. Per altri è solo una bravata, per di più pericolosa. L’ultimo blitz degli adrenalinici del vuoto ha preso il volo nella notte tra mercoledì e giovedì 11 febbraio a Milano quando un uomo si è visto planare tre paracadutisti ai piedi della torre Isozaki. E ha lanciato l’allarme.

I campioni di questo sport, non (ancora) riconosciuto, sono riusciti a fuggire senza lasciare traccia. Dopo la segnalazione di un cittadino sul posto sono intervenuti gli agenti, ma i tre, ancora ignoti, erano già scappati verso via Senofonte. I paracadutisti sono ora ricercati dalla Polizia, con l’accusa di violazione di proprietà privata.
Il base jumping è uno sport estremo che prevede il lancio da qualsiasi costruzione posta a grandi altezze e servendosi solo del paracadute, senza quello di emergenza. Una caduta libera a velocità pazzesche, fino a 200 chilometri orari, spesso da luoghi insoliti e scenografici. Altezze artificiali, come i tetti dei grattacieli o i ponti. Una scena non nuova a Milano. Il salto nel vuoto dei tre avventurieri nella notte scorsa ricorda il volo analogo, altrettanto suggestivo quanto pericoloso, del 34enne Maurizio Di Palma che sette mesi fa planò dalle guglie del Duomo, atterrando nella piazza cuore della città davanti agli sguardi increduli dei passanti.

Con la recente comparsa dei nuovi grattacieli come l’Unicredit Tower, il Bosco Verticale e il quartiere CityLife, Milano sta diventando una città sempre più allettante per gli appassionati di lanci nel vuoto. Spesso le torri delle grandi metropoli sono state teatro di lanci di questo genere, da Monaco di Baviera a Mosca e persino da una stanza del Palace Hotel a New York, atterrando per strada. Tra i più recenti e spettacolari il lancio dal Burji Khalifa, l’edificio più alto del mondo, che ha segnato un primato con l’impresa di Vince Reffet e Fred Furgen, campioni della specialità.

La Torre Isozaki, nel cuore del quartiere Citylife, con i suo 207 metri d’altezza è il grattacielo più alto d’Italia al tetto. Dall’alto dei suoi cinquanta piani lo sguardo abbraccia tutta la città: un panorama mozzafiato passato sotto agli occhi dei tre paracadutisti alla velocità 200 chilometri orari. Immagini che gli appassionati sono soliti filmare con telecamere poste sui caschi.

Elisabetta Invernizzi