È arrivata all’appuntamento in taxi, munita di abiti di ricambio e di una pistola. Dopo aver ucciso Xue Chengxiang, titolare del Money Transfer illegale in via Paolo Sarpi, secondo gli inquirenti ha preso 400mila euro ed è scappata in Slovenia. All’interno della comunità cinese nessuno l’ha vista, nessuno sapeva. Fino a ieri pomeriggio, quando è stata arrestata dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano. Il suo nome è Xu Linghua ed è accusata di omicidio premeditato e rapina aggravata.
Chi è la killer di Chinatown. È una donna 37enne di origini cinesi la presunta colpevole dell’omicidio avvenuto in via Paolo Sarpi il 30 novembre scorso, in pieno allarme sicurezza a Milano. Xu Linghua è sposata con un italiano di 64 anni, ma ha avuto due figli da una precedente relazione con un proprio connazionale. Nonostante fosse nullafacente, non è ancora chiaro perché avesse un tale bisogno di soldi. Gli inquirenti la descrivono come una donna venale e molto legata al denaro, anche in base alla sua reazione di fronte al sequestro di alcuni beni avvenuto nel corso delle indagini.
La ricostruzione dell’omicidio. Alle 8.37 del 30 novembre 2016 Xu Linghua sarebbe arrivata in taxi in via Paolo Sarpi, munita di borsa e di una busta, contenente forse gli abiti di ricambio. Qui avrebbe atteso per un’ora l’arrivo della vittima, un uomo che gestiva da diverso tempo un traffico illecito di denaro attraverso un Money Transfer abusivo. Una volta compiuto l’omicidio e ottenuta la somma richiesta, la donna avrebbe tentato di cancellare ogni traccia, chiudendo il locale a chiave e portando via il telefono della vittima. A mezzogiorno, spostatasi in piazzale Maciachini, avrebbe chiamato un taxi per tornare a casa (gettando nel tragitto gli abiti sporchi in un raccoglitore di indumenti usati). Nello stesso pomeriggio sarebbe partita per la Slovenia, dove sembra abbia perso parte dei soldi rubati in un casinò, per poi tornare a Milano il 20 dicembre.
Il lavoro degli inquirenti. «È stata un’indagine lunga e difficile», ha affermato in conferenza stampa Canio Giuseppe La Gala, il Comandante provinciale di Milano. «Abbiamo esaminato oltre 300mila contatti telefonici, ma le principali criticità sono state l’assenza di testimoni, l’impermeabilità della comunità cinese e soprattutto l’ostruzionismo dei familiari della vittima». La moglie di Xue Chengxiang, infatti, si sarebbe rifiutata di collaborare con i carabinieri per evitare che l’attività illecita del marito uscisse alla luce. «La svolta alle indagini è arrivata quando, dalle analisi dei tabulati, ci siamo accorti che il telefono di Xu Linghua era l’unico ad essere presente sia sul luogo dell’omicidio, sia sul luogo dove sono cessate le attività del telefono della vittima», ha aggiunto il capo della Squadra Omicidi del Comando provinciale di Milano. «Ora, insieme ai magistrati Nobili e Ripamonti, continueremo a lavorare sui flussi finanziari internazionali del Money Transfer, per individuare tutte le persone coinvolte in questa attività di riciclaggio di denaro».