Alcune corse dei mezzi pubblici di Milano subiranno una riduzione, pari al 3% circa, da lunedì 30 gennaio. La decisione presa dall’Azienda Trasporti Milanesi (Atm) riguarda la frequenza di 27 linee di superficie tra autobus e tram: nessun cambiamento previsto, al momento, per la metropolitana. I tram soggetti al taglio sono: 1, 2, 3, 4, 5, 12, 14, 15, 19, 27 e 33. Gli autobus colpiti invece: 43, 47, 49, 50, 54, 58, 60, 61, 63, 67, 70, 73, 74, 80, 81 e 94. Tutto ciò si tradurrà in un’attesa maggiore per i cittadini sotto le pensiline, anche se per ora è difficile quantificare l’eventuale disagio.

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Le ragioni – La soppressione delle corse deriva soprattutto dal rincaro energetico, che ha fatto lievitare i costi di Atm. Come riportato dal Corriere della Sera, nel 2021 l’azienda milanese avrebbe speso circa 48 milioni di euro per l’energia elettrica. Per il 2022 la spesa potrebbe oscillare tra i 150 e i 170 milioni, quasi quattro volte in più rispetto all’anno precedente. La soluzione non può che essere quella di abbassare i costi. Ma alla base della misura c’è anche una normale evoluzione: «Le rimodulazioni sono costantemente in atto, vengono fatte nel corso del tempo», ha dichiarato Atm a La Sestina. «Questa è stata fatta anche in funzione della domanda» e «non dovrebbe causare grandi intoppi».

Ticket e abbonamenti – Questo ennesimo provvedimento arriva dopo l’aumento dei prezzi di biglietti singoli e titoli occasionali e settimanali, entrato in vigore il 9 gennaio. Il ticket ordinario, Mi1 – Mi3 valido per viaggiare a Milano e in tutti i comuni compresi nella zona tariffaria Mi3, è passato da 2 a 2,20 euro. Il carnet dieci corse da 18 euro a 19,50 euro e il giornaliero da 7 a 7,60 euro. Gli abbonamenti urbani mensili e annuali non hanno subito alcuna crescita.
Il capoluogo lombardo è dotato di 5 linee metro – la numero 4 è stata inaugurata ufficialmente il 26 novembre, di 17 linee tramviarie la cui rete raggiunge la lunghezza complessiva di circa 115 km e di circa 100 autobus e 4 filobus.