Una protesta studentesca, il seguito degli scontri dello scorso 6 maggio o un atto vandalico isolato. Potrebbero essere questi i motivi alla base del blitz messo a segno, nella mattina di martedì 25 giugno, all’interno degli uffici amministrativi dell’Università Statale, nel centro di Milano.
Secondo quanto riferito dalla polizia, che ha ricevuto alcune segnalazioni da parte di cittadini preoccupati, quattro persone vestite di nero e con il volto coperto da passamontagna sono entrate intorno alle dieci nella sede dell’università. I quattro dimostranti hanno rovistato in cortile cercando materiale infiammabile e hanno portato all’esterno della sede, in via S.Sofia, masserizie e alcune tavole di legno, cercando di appiccare il fuoco con dei fumogeni. Il tentativo però è fallito e il piccolo principio d’incendio si è estinto senza bisogno di alcun intervento esterno. I quattro, a quel punto, si sono dileguati in alcune vie secondarie.
Non si segnalano feriti ma solo danni, confusione e un tentativo fallito di blocco della circolazione nella via antistante l’università. Sul posto si trovano gli agenti della Digos della Questura, che dovranno cercare di dare una risposta a quanto avvenuto.
Solo pochi giorni fa, lo scorso 19 giugno, sono stati eseguiti sette ordini di arresto a carico di persone appartenenti ad ambienti anarchici e dei centri sociali. I sette, di età compresa tra i 23 e i 33 anni, sono stati accusati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni aggravate, porto di oggetti atti a offendere, istigazione a delinquere e travisamento dopo gli scontri avvenuti lo scorso 6 maggio nel cortile della Statale, in via Festa del perdono, quando la polizia caricò una cinquantina di studenti che stavano protestando contro lo sgombero della storica libreria universitaria ex Cuem.
Francesco Loiacono