Uno scheletro nel muro. Non proprio quello che si aspettavano di trovare gli operai addetti alla ristrutturazione della dépendance di Villa Palazzetta, detta Villa degli Occhi, mentre picconavano un muro. Subito dopo il ritrovamento del corpo, due giorni fa, il padrone di casa ha avvisato i carabinieri di Desio, che si sono recati al prestigioso residence di Senago (Milano) per avviare le indagini. Le ossa, ritrovate dalla squadra di operai nell’intercapedine tra due muri, appartengono secondo le prime analisi a un uomo tra i 35 e i 45 anni. Informazioni più precise saranno fornite nei prossimi giorni dal medico legale e dagli esperti del LabAnOf, il laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università di Milano, che dovranno ricomporre i resti e analizzarli.

Villa degli Occhi – La villa del Settecento è parte del patrimonio storico-architettonico del Parco delle Groane, l’oasi verde alle porte di Milano indicata dal Fai (Fondo ambiente italiano) come un “luogo del cuore”. Il complesso, in origine di proprietà della famiglia Gasparre, stava andando in rovina, quando nel 2008 è stato sottoposto a una grossa opera di restauro. Riabilitato, era stato diviso in appartamenti di lusso.

Indagine in corso – All’Arma di Desio sono stati affiancati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, coordinati dal sostituto procuratore Rosario Ferracane. Il fascicolo di indagine è per occultamento di cadavere. Senago, però, è in provincia di Milano: il coinvolgimento della Procura di Monza lascia quindi supporre che siano state formulate ipotesi per un possibile omicidio avvenuto in Brianza. Esclusi i sospetti per il padrone di casa, le ricerche si orienteranno verso i casi di scomparsa degli ultimi anni, senza tralasciare una eventuale pista per droga. La vicinanza con il Parco delle Groane potrebbe infatti giustificare un’aggressione, così come era stato per l’omicidio di Antonio Deiana, ritrovato nel luglio 2008 a Cinisello Balsamo (dopo sei anni di ricerche) sotto una colata di cemento nella cantina del suo assassino. Un’altra ipotesi è che si tratti di un caso di cosiddetta “lupara bianca”, cioè occultamento mafioso di un cadavere. La ricerca di possibili legami dell’uomo con la criminalità del territorio, dove è fortemente radicata soprattutto nella zona di Desio, potrebbe confermare questa pista.