Gianluca Corrado, classe 1976, potrebbe essere il nuovo candidato sindaco di Milano per i Cinque Stelle

Gianluca Corrado, classe 1976, potrebbe essere il nuovo candidato sindaco di Milano per i Cinque Stelle

«Ritengo che il Movimento sia l’unica concreta speranza per una reale inversione di tendenza culturale, sociale e politica. Non certo perché siamo perfetti, ma perché la partitocrazia è talmente legata a doppio filo a parti marce della nostra società da non poter essere considerata una possibile soluzione». Così Gianluca Corrado, eoliano di nascita ma milanese d’adozione, spiegava sul sito del Meetup milanese il perché della sua adesione al Movimento Cinque Stelle. Era il settembre 2012 e Corrado si presentava per la prima volta ai “compagni” grillini, quelli che oggi, dopo il ritiro di Patrizia Bedori, potrebbero incoronarlo nuovo candidato sindaco di Milano. Lui che si era avvicinato timidamente ai circoli cittadini dei pentastellati «grazie a un amico», aderirà al Movimento in modo sempre più convinto, tanto da diventare l’assistente legale dei meetup locali.

Corrado, classe 1976, è avvocato: dopo la laurea a Bologna, nel 2002 si è trasferito a Milano, dove lavora e si è fatto una famiglia, con moglie milanese e figlia. «Mi sono impegnato in maniera crescente – ha raccontato in passato – sia dando il mio supporto giuridico sia nella stesura di atti istituzionali». Oggi, però, il suo ruolo potrebbe non limitarsi alle consulenze legali, sempre che il Movimento decida di accettare il suo terzo posto alle comunarie e di non riandare al voto. Con le sue 65 preferenze, dieci in meno di Bedori, era considerato il favorito. Ancora nel 2012 sembrava aver capito, forse prima di altri, che il ruolo del Movimento sarebbe stato centrale nella vita politica milanese dopo Giuliano Pisapia. «Tanto c’è da fare, per l’Italia, ma non ultimo per la nostra Milano – aveva detto – che sarà chiamata nel 2016 alle elezioni amministrative dove dovremo dimostrare di avere le qualità per proporci quale credibile forza di governo alternativa».

Eppure, in passato, Corrado non ha mai ipotizzato una candidatura come portavoce grillino a Milano. I motivi? Personali e professionali, ha spiegato. Ma oggi si dice pronto, anche perché per lui quelle di novembre 2015 sono votazioni valide (il secondo arrivato si è ritirato subito). Corrado in questi mesi di campagna elettorale di Bedori ha tenuto un profilo basso, sempre al fianco della candidata come sostenitore. Pure online, di lui, si trovano poche tracce: su Twitter ha 59 followers e su Facebook un profilo privato, con qualche commento acido come quello di chi, proprio nelle ore successive al ritiro di Bedori, gli ricordava che avrebbe preso «in tutto 14-15 voti, troppo antipatico».

Chiara Baldi