«I bambini e i loro genitori hanno bisogno di supporto psicologico». Vovk Volodiodimir, del ministero ucraino delle Politiche sociali, lancia un appello alla sala di Spazio Seicentro in via Savona 99 che ospita la mostra Childhood”. Organizzata dall’associazione VITAUKR, l’esposizione ha raccolto decine di opere di famosi artisti ucraini e di bambini sul fronte. Tra i presenti ci sono anche Diana De Marchi, presidente della Commissione pari opportunità e diritti civili, e Francesco Demuro, presidente della Commissione cultura del Municipio 6, che hanno garantito il sostegno ai profughi. La mostra sarà aperta fino a domenica 26, dalle 11:00 alle 17:00.

La mostra – Un orsacchiotto su un’altalena appesa a degli edifici distrutti è l’immagine che presenta la mostra “Childhood”: una scritta sbarrata a simboleggiare come il conflitto scoppiato il 24 febbraio 2022 abbia cancellato l’infanzia dei bambini ucraini. L’artista Nataliya Teslenko è solo una dei tanti pittori ospitati da Spazio Seicentro che hanno deciso di raccontare con la loro opera come i più piccoli stanno vivendo la guerra nel loro Paese. Ci sono paura e tristezza nei volti ritratti dalla serie di SEMIRA, pseudonimo di Irina Fedorenko, ma anche felicità e spensieratezza. L’esposizione realizzata da VITAUKR alterna il dolore alla speranza. L’installazione “Deti” (bambini, in russo traslitterato) ricorda la distruzione del teatro drammatico di Mariupol avvenuta il 16 marzo con oltre 600 morti. Fuori dal teatro era stata esposta la medesima scritta per segnalare ai russi di non bombardare l’edificio. Tuttavia, ci sono anche opere che guardano al futuro, alla liberazione delle città e alla maternità come simbolo di rinascita.

La mostra ospita anche disegni dei bambini di Kyiv, Odessa, Mykolaiv e riproduzioni del progetto “Disegniamo la pace” della scuola d’arte per bambini di Kherson.

Gli interventi dall’Ucraina – Per l’anniversario dell’inizio della guerra sono anche intervenuti tramite un collegamento su Zoom le associazioni Terre des Hommes e VITAUKR, Vovk Volodiodimir del ministero delle Politiche sociali e la vice presidente della regione di Kherson Tetiana Sladkovska. Il filo conduttore dei loro interventi è stata la necessità di supporto psicologico per i bambini profughi in Italia e per quelli rimasti in Ucraina. Per la vice presidente Sladkovska «a Kherson le famiglie hanno tutto il necessario per vivere, ma la cosa di cui hanno più bisogno i bambini è l’assistenza psicologica. Non solo con esperti ma anche con attività ricreative che permettano loro di dimenticare le ferite subite». Ferite che non sono solo cicatrici ma anche lutti, difficoltà quotidiane, torture e deportazioni che, per Anastasya Panteleeva di Media Initiative for Human Rights (MIHR), sono state più di 16mila.

L’aiuto di Milano – Diana De Marchi ha ricordato come l’amministrazione milanese sin da subito si è spesa per accogliere i profughi ucraini con lo sportello lavoro e informazione attivo dal martedì al giovedì e ha promesso di portare all’attenzione del sindaco Sala e del governo Meloni le richieste provenienti dall’Ucraina per aiutare i bambini e le famiglie.