Smart cityMilano è una smart city? Di sicuro lo sta diventando in vista di Expo, come testimonia l’inaugurazione a metà ottobre di 15 Isole digitali destinate a diventare 27 entro la metà di febbraio: aree tecnologiche che offrono servizi intelligenti, informazioni per i turisti su schermi multimediali, ricariche gratuite della batteria di cellulari e smartphone, car sharing elettrico. Un’idea di città completamente nuova, attenta alla tecnologia e allo sviluppo sostenibile. Se un contrasto esiste, potrebbe essere con le slow city: città che sul fascino dell’antico hanno costruito la propria immagine, per questo fondate su un turismo di qualità e non di massa.

Proprio questo dualismo sarà al centro del workshop “Sviluppo urbano: futuri possibili tra smart e slow cities” organizzato per giovedì 5 dicembre nell’ambito di Laboratorio Expo, progetto della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in collaborazione con Società Expo. A coordinare la discussione i sociologi Serena Vicari e Davide Diamantini dell’Università Bicocca: per non perdere di vista la prospettiva dell’uomo di fronte allo sviluppo del suo territorio.

Il laboratorio su “Smart and slow city” condurrà i partecipanti lungo un percorso che attraversa le principali sfide per le città del futuro, veri e propri dilemmi come il consumo di risorse e territorio, le tensioni e le opportunità della convivenza multiculturale, le minacce e le promesse di una rinnovata progettazione sociale, tecnologica, urbanistica. Frenare il consumo e accelerare la sostenibilità sono solo due degli aspetti che il laboratorio condotto dai sociologi Vicari e Diamantini si propone di affrontare, prefigurando la città “smart” e lenta che il futuro ci potrebbe riservare.

Lucia Maffei
Carlo Marsilli