madonnina_milanoC’è confusione sotto la Madonnina. A un anno dalle elezioni comunali milanesi non è ancora chiaro chi siano i candidati. Dovrebbero mancare solo un paio di mesi per sapere se Giuliano Pisapia si ricandiderà a Palazzo Marino. “Ho già deciso, ma lo dirò a Milano e ai cittadini milanesi prima di Expo. Il successo dell’Esposizione non influenzerà la scelta perché a quel punto la scelta sarà già pubblica”, ha fatto sapere l’attuale sindaco a Radio 24 il 7 febbraio scorso. A poco meno di un mese di distanza gli risponde Matteo Salvini che alla “Telefonata di Belpietro” dichiara il suo desiderio di sedere a Palazzo Marino.

Non è la prima volta che il leader della Lega si propone come candidato sindaco di Milano. Dopo il successo delle europee del 2014, Salvini aveva annunciato di volere prendere il posto di Pisapia. Per poi ritirare la sua candidatura e dedicarsi al progetto “Noi con Salvini”, la lega in versione centro-sud. Poi il rilancio di nuovo un mese fa. Martedì 3 marzo torna sulla scena politica milanese e alla trasmissione televisiva di Canale 5 annuncia che gli “piacerebbe moltissimo essere sindaco di Milano”. Salvo poi ritirare la mano e dire che in questo modo non ci sarebbe più nessuno a fare opposizione al governo Renzi giù a Roma. Insomma parole che non sembrano portare a una reale candidatura.

Ma a parte i due pesi massimi, milanesi doc, ma opposti dal punto di vista politico, chi sono i possibili candidati sindaco di Milano? I nomi più diffusi nel centro-destra sono Maurizio Lupi, attuale ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, e Mariastella Gelmini, coordinatrice di Forza Italia per la regione Lombardia. Per entrambi si aspetta di capire come si svolgerà sul piano nazionale il dialogo – o per meglio dire lo scontro – tra Forza Italia, Ncd e la Lega di Salvini.

Sul fronte del centro-sinistra torna in auge Stefano Boeri, ex sfidante di Giuliano Pisapia alle primarie del Partito Democratico nel 2010. Dopo due anni di collaborazione nella giunta Pisapia, con il rimpasto del 2013 Boeri ha perso la carica di assessore alla Cultura, Moda e Design. I contrasti tra l’ala di Sel e l’ala Pd – Boeri era il candidato ufficiale del Pd – hanno pesato sulla fine della collaborazione tra l’architetto e il sindaco. L’ideatore del Bosco Verticale in una recente intervista a La Repubblica si dice deluso della gestione di Milano da parte di Pisapia, chiede “maggiore solidarietà e creatività”, ma non boccia l’ipotesi di un Pisapia-bis.

Infine gli outsider. Tra i nomi meno probabili e che tornano a ogni elezione, c’è l’attuale direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, e l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Si dice che de Bortoli possa candiarsi con una lista civica sostenuta da Corrado Passera, ma si tratta solo di indiscrezioni anche perché non è ancora sicura la fine della sua direzione in via Solferino. Nei mesi scorsi il vero outsider sembrava essere Antonio di Pietro. L’ex pm di Mani Pulite aveva espresso il desiderio di candidarsi a sindaco di Milano, salvo poi far cadere la proposta dopo la valanga di critiche che l’hanno travolto. In primis il fatto di non essere milanese. Qualifica che ai cittadini meneghini sembra importante parecchio.

 

Camilla Colombo