Grande indecisione anche nel centrosinistra, dopo che Pisapia ha annunciato che non si ricandiderà nel 2016.

Grande indecisione sulla scelta del candidato sindaco anche nel centrosinistra, dopo che Pisapia ha annunciato che non si ricandiderà nel 2016.

La corsa alle elezioni comunali di Milano del 2016 deve ancora entrare nel vivo, ma nei due schieramenti già si litiga su come scegliere il proprio candidato. Sia per il centrodestra, che per il centrosinistra il primo nodo da sciogliere è quello delle primarie.

Da qui sono partiti Roberto Maroni e Giovanni Toti, nell’incontro del 3 giugno. Nonostante la ritrovata alleanza alle regionali liguri, Forza Italia e Lega Nord restano su opposte sponde per quanto riguarda Milano. Il presidente della regione Lombardia spinge per le primarie già a luglio, il neo governatore ligure predica calma e nessuna fretta. E all’orizzonte resta sempre la variabile Matteo Salvini, pronto a correre per le amministrative meneghine, in caso- a quanto ripete da giorni – non ci fossero le politiche nel 2016. «Ha fatto un ottimo lavoro come segretario del partito alleato, importante anche per le vittorie in Liguria e Veneto, ma certamente prima dobbiamo stabilire il metodo», premette Toti.

Ma la questione delle primarie è anche sul tavolo del centrosinistra. L’attuale sindaco Giuliano Pisapia ha già annunciato da tempo che non si ricandiderà. Il centrosinistra potrebbe comunque riproporre l’alleanza vincente del 2011 tra Partito Democratico, Sel, e liste civiche. Ma a Roma il Presidente del consiglio Matteo Renzi sta riflettendo: potrebbe optare per una candidatura dall’alto, senza primarie. Il motivo? Le performance deludenti al nord nelle elezioni regionali. In Veneto e Liguria i candidati del Pd hanno raccolto molto meno di quanto atteso. Quella di un candidato scelto senza primarie è un’ipotesi che non piacerebbe certo alla sinistra del Pd, né a Sel. Entrambi hanno ribadito la necessità di una scelta dal basso del candidato e della tenuta della coalizione milanese.

Matteo Furcas