Il 25 febbraio scatta a Milano l’Area B, la nuova zona a traffico limitato della città. La Low Emission Zone (soprannominata Area B per affinità con l’Area C, attiva dal 2012) comprenderà un’area di 136 chilometri quadrati, vale a dire il 72% del territorio comunale, diventando così la Ztl più grande d’Italia. Il divieto di accesso e circolazione riguarda i veicoli più inquinanti e quelli con lunghezza superiore ai 12 metri. Il calendario aggiornato per il proprio veicolo è consultabile e scaricabile dal sito del Comune di Milano.
Cos’è e come funziona – Il divieto di accesso è attivo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30, esclusi i festivi. Per controllare che il divieto venga rispettato saranno installate inizialmente 15 telecamere (in grado di identificare le targhe delle vetture) su un totale dei 188 varchi, tutti provvisti di segnaletica: il programma prevede l’estensione della rete di telecamere nei mesi successivi e la presenza di dispositivi mobili della polizia locale.
Chi può entrare e chi no: il calendario – Dal 25 febbraio 2019 l’accesso e la circolazione saranno vietati ai veicoli Euro 0 benzina e Euro 0,1,2,3 diesel con determinate caratteristiche tecniche legate al FAP. Il divieto sarà attivo anche per i veicoli a doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano Euro 0,1,2.
Dall’1 ottobre 2019 scatterà il divieto per gli Euro 0,1,2,3 diesel esclusi dalle precedenti limitazioni e per gli Euro 4 diesel con le stesse specifiche delle categorie fermate dal 25 febbraio. Un anno dopo, dall’1 ottobre 2020, il varco sarà attivo anche per gli Euro benzina 1.
Da ottobre 2022 l’accesso sarà interdetto ai veicoli Euro 2 benzina e Euro 5 diesel, oltre ai diesel Euro 0,1,2,3,4 precedentemente esclusi dai divieti dell’Area B.
Dal 2025 al 2030 non potranno entrare gli Euro 3 benzina, Euro 6 diesel A-B-C, Euro 4 benzina, Euro 6 diesel D e D_TEMP. Non sono invece previste scadenze per gli euro 5 e 6 benzina e per le auto GPL, metano, bifuel, ibride e elettriche, che potranno continuare a circolare liberamente.
Agevolazioni e deroghe – L’infrazione del divieto non comporterà immediatamente una sanzione. Per permettere agli automobilisti di abituarsi alla nuova misura, nel primo anno saranno concessi 50 giorni non consecutivi di circolazione libera: alla prima entrata nella Ztl, il possessore del veicolo sarà invitato a iscriversi al portale dedicato, dove è possibile informarsi su come funziona l’Area B e controllare e gestire gli accessi. Il secondo anno invece prevede per i residenti e imprese un totale di 25 giorni di deroga al divieto, mentre per tutti gli altri i giorni saranno 5. Una volta esauriti i giorni a disposizione, verrà comminata la relativa sanzione pari a 80 euro.
Perché è importante l’Area B – L’Area B nasce per migliorare la qualità dell’aria e per limitare e ridurre le emissioni di Pm10. Il Pm10 è l’acronimo per Particulate Matter ? 10 µm, ovvero le famose polveri sottili: materiale particolato che ha dimensioni uguali o inferiori a 10 micrometri. Quello che preoccupa è il particolato di origine artificiale, liberato dai combustibili fossili. In ragione dei suoi effetti nocivi, la concentrazione di Pm10 nell’aria è regolata dalla normativa europea che fissa a 50 microgrammi al metro cubo il livello massimo giornaliero. Una città può superare il limite massimo giornaliero non più di 35 giorni all’anno. E lunedì 18 febbraio Milano supera per la 31esima volta dall’inizio dell’anno il limite: il cielo azzurro e le temperature quasi primaverili favoriscono l’accumulo di polveri sottili e degli inquinanti. Secondo l’assessore alla Mobilità Marco Granelli già questo mercoledì Milano potrebbe bruciarsi i 35 giorni di sforamento concessi dall’Europa. Nel 2018 la soglia massima era stata raggiunta il 10 ottobre, con 79 giorni di bollino nero.
Le stime del Comune – L’Area B, secondo le stime del Comune, interverrà sul 65% delle emissioni atmosferiche annue prodotte oggi dal traffico, tagliando già nel 2019 le emissioni di PM10 del 14%, per salire a meno 24% nel 2020. Sempre secondo i calcoli di Palazzo Marino, tra il 2019 e il 2026 l’Area B consentirà di ridurre le emissioni atmosferiche da traffico di circa 25 tonnellate di polveri allo scarico e di una quantità di altri inquinanti (come gli ossidi di azoto) tra le 900 e le 1.500 tonnellate.