Un uomo di origine albanese, accusato di aver ucciso a colpi di pistola il marocchino Abderrahimi Elkhamoudi la sera di domenica 23 ottobre a Cornaredo, è stato messo in stato di fermo dopo l’interrogatorio, svolto dal Pm Pasquale Addesso mercoledì 26 ottobre. La Procura di Milano attende la convalida e la disposizione di custodia cautelare da parte del Gip.
La fuga e l’interrogatorio – L’uomo che le telecamere di videosorveglianza e le testimonianze hanno contribuito ad indentificare è fuggito in Francia subito dopo l’accaduto. Il suo rientro sarebbe stato caldeggiato dalla compagna, come riporta il Corriere Milano. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, l’indiziato è stato messo in stato di fermo, condizione che dovrà essere convalidata dal giudice per le indagini preliminari, che si occuperà anche di disporre la custodia cautelare in carcere, come richiesto dalla procura di Milano.
Il fatto – L’omicidio sarebbe avvenuto a seguito di una discussione tra la compagna dell’indiziato e la vittima, pregiudicata per spaccio, ripresa dalle telecamere di sorveglianza del bar Agorà di Cornaredo, nell’hinterland a ovest di Milano. Subito dopo, all’esterno, si sarebbe scatenata una lite tra l’indiziato e l’uomo di origine marocchina, conclusasi con due colpi di pistola. Secondo alcune testimonianze, l’indiziato, dopo aver sparato, avrebbe pronunciato la frase: «Così impari a rispettare le donne». Tentando di allontanarsi in macchina, Elkhamoudi, ferito, avrebbe perso i sensi dopo pochi metri, stringendo nella mano un coltello a serramanico che alcuni testimoni gli avevano già visto esibire. I militari della stazione di Cornaredo e gli operatori del 118 sono accorsi allertati dai residenti della zona. La vittima è deceduta poco dopo essere stata trasportata all’ospedale San Carlo di Milano. Aveva precedenti per spaccio, ma il presunto movente del sospettato sarebbe di tutt’altra natura.