Il gup di Milano Ambrogio Moccia ha accolto le richieste di patteggiamento avanzate da sei imputati nell’ambito dell’inchiesta sulla “Cupola degli appalti”. L’indagine, partita a maggio scorso, aveva scoperchiato un meccanismo di corruzione che avrebbe pilotato alcune gare relative a Expo, alla Sogin (la società pubblica che gestisce lo smaltimento delle scorie nucleari) e al comparto sanitario in Lombardia per un valore di oltre dieci miliardi di euro.

Palazzo di Giustizia, MilanoTra i sei imputati ci sono due protagonisti della prima stagione di Mani pulite: l’allora segretario amministrativo della Dc milanese Gianstefano Frigerio (patteggiamento a tre anni e quattro mesi) e l’ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti (tre anni e una multa di 10 mila euro). Gli altri imputati a cui sono stati accordati i patteggiamenti sono l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, (due anni e otto mesi più una multa di 50 mila euro), l’imprenditore Enrico Maltauro (due anni e 10 mesi), l’intermediario Sergio Catozzo (tre anni e due mesi), l’ex direttore Pianificazione e acquisti e general manager di Expo 2015 spa Angelo Paris (due anni e sei mesi). Oltre alle pene patteggiate, i giudici hanno anche riconosciuto alla società Expo un risarcimento di 100 milioni.

L’inchiesta, condotta dai pm Antonio D’Alessio e Claudio Gittardi, ipotizzava a carico dei sei indagati i reati di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta. A ricostruire davanti ai magistrati il meccanismo di mazzette e favori è stato l’imprenditore Maltauro, che ha raccontato: “Tutti questi personaggi erano in grado di intervenire in favore degli imprenditori nell’ambito delle procedure di gara grazie a mediazioni, frequentazioni e aderenze politiche”.

Angelica D’Errico