A compiere l'illecito sarebbe stato il direttore di un ufficio postale di Siderno

A compiere l’illecito sarebbe stato il direttore di un ufficio postale di Siderno

Una cosca ‘ndranghetista possiede duecentomila euro di soldi illeciti, il ricavato di un consistente traffico di stupefacenti. Ha bisogno di farli sparire subito, portandoli il più lontano possibile. E si rivolge a una persona di fiducia. Non uno qualsiasi ma il direttore di un ufficio postale a Siderno, in provincia di Reggio Calabria. L’uomo si attiva immediatamente per mediare la questione e acquista nel 2006 una farmacia a Milano, in piazza Caiazzo, riciclando l’intero ammontare dei soldi scomodi, 217.980 euro. Poi ha convinto sua figlia a laurearsi in Tecniche farmaceutiche, permettendole di lavorare proprio nella farmacia lombarda.

Martedì mattina il dirigente pubblico calabrese, Giuseppe Strangio, è stato arrestato con l’accusa di impiego di denaro illecito aggravato dal favoreggiamento della ‘ndrangheta. In particolare, le mandatarie della transazione sarebbero le famiglie reggine dei Marando e dei Romeo, alias Staccu e Calabrò. L’arresto di Strangio è avvenuto su richiesta del capo della Direzione distrettuale antimafia Ilda Boccassini.«È un segnale di quanto la ‘ndrangheta calabrese incide sulla sanità, uno dei gangli vitali del nostro vivere civile», ha commentato il procuratore aggiunto. Le indagini hanno coinvolto vari reparti della giustizia milanese: la Squadra mobile di Milano, la Sezione di polizia giudiziaria e la Guardia di finanza. E non sembra finita qui. Altre perquisizioni sono in corso in Lombardia, in Piemonte e a Siderno, nell’ufficio postale di Strangio.

Angelica D’Errico