Giuliano Pisapia, sindaco di Milano dal 1 giugno 2011

Giuliano Pisapia, sindaco di Milano dal 1 giugno 2011

I cinque anni di Giuliano Pisapia, il sindaco arancione di Milano, sono agli sgoccioli. Il 5 giugno prossimo i cittadini dovranno votare il loro nuovo Primo Cittadino. Pisapia, secondo il gradimento sui sindaci realizzato da Ipr Marketing in collaborazione con Il Sole 24 Ore a gennaio 2016, ha ottenuto in un anno una crescita, in termini di consenso dei cittadini, di oltre il 7%: come spiega chi ha realizzato la classifica, «è probabile che Pisapia abbia tradotto in consenso personale la “rinascita” milanese». Milano, infatti, nel 2015 era in cima alla classifica dei 52 “places to go” stilata dal New York Times.

Ma come sono stati questi cinque anni di Pisapia sindaco? Numeri e statistiche alla mano, abbiamo provato a fare un bilancio sui settori che più toccano la vita quotidiana dei cittadini.

Viabilità

Uno snodo cruciale dell’azione amministrativa di Pisapia è stata la viabilità: e non poteva essere altrimenti, in una città che ogni giorno accoglie migliaia di persone che qui transitano per motivi di lavoro, studio e turismo. Il primo provvedimento di Pisapia appena insediato è stato l’aumento, da un euro a un euro e cinquanta, del costo del biglietto dell’Atm, l’azienda dei trasporti milanesi. Mossa che il sindaco ha cercato di farsi perdonare con un altro provvedimento e cioè l’introduzione alla fine di settembre 2011 di undici linee sostitutive della metropolitana per le corse notturne. Ma i cittadini lamentano tempi di attesa un po’ troppo lunghi per Milano: circa mezz’ora tra un bus e l’altro.

Altre sono state poi le iniziative, in materia di trasporti, della giunta arancione, come il blocco all’uscita delle stazioni metro e l’obbligo di vidimare il biglietto anche a destinazione, dal febbraio 2016. Ma la novità più importante che in questo campo ha segnato l’operato della giunta è stata senza dubbio l’apertura della linea Lilla, inaugurata nel febbraio 2013 tra Bignami e Zara e ultimata a novembre 2015 con la fermata Tre Torri. Il tutto per un totale di 12,9 km che si snodano per 19 stazioni. La conferma del progetto era arrivata nel 2006 e i lavori erano cominciati nel 2007.

In mezzo, anche il cambio di gestione di Atm: ai vertici dell’azienda milanese, nel 2011, arriva Bruno Rota. Le ultime notizie sono di marzo 2016: il bilancio 2015 di Atm è in attivo (oltre i 10 milioni di euro), con 550 nuovi assunti sugli oltre 9 mila totali. Ed è lo stesso Rota ad annunciare l’«acquisto di 15 nuovi treni Leonardo destinati alla linea verde della metropolitana. I convogli entreranno in funzione a partire dal 2018 e sostituiranno i vecchi». E arrivano subito i complimenti di Pisapia: «È un’ottima notizia per la città che ha scommesso e continua a scommettere sulla mobilità sostenibile e sul potenziamento dei mezzi di trasporto alternativi all’auto privata. Ed è una conferma dell’ottima capacità gestionale e operativa messa in campo in questi cinque anni da Atm».

Ambiente
Pochi giorni dopo l’insediamento di Pisapia, era il 12 giugno 2011, i milanesi sono stati chiamati a pronunciarsi sui cinque quesiti del referendum ambientale locale sostenuto dal comitato per il sì “Milano sì muove”. L‘Ecopass ottenne il 79,12 per cento di “sì” e 20,88 per cento di “no” mentre per gli altri quesiti la percentuale dei “sì” fu più alta: 95,56 per cento per il verde, 95,51 per cento per il parco Expo, 95,29 per cento per il risparmio energetico e 94,32% per la riapertura dei Navigli. All’epoca Pisapia commentò la partecipazione dicendo che rappresentava «un ottimo segnale della voglia dei cittadini di dare il proprio parere su temi cruciali per la qualità della vita. Milano si candida a essere la città più verde d’Europa per quanto riguarda le politiche ambientali, il traffico, il risparmio energetico, la mobilità e la qualità dell’aria». 
Altra grande novità è stata quella delle piste ciclabili: nel 2011, i chilometri di pista ciclabile erano 135, di cui 110 su strada. L’obiettivo era, all’epoca, aggiungere cento chilometri entro il 2016, oltre ai 75 già previsti dalla giunta Moratti (di centrodestra). A agosto 2015 si è arrivati a 185 (qui una mappa realizzata in occasione di Expo). Dal 2009 è poi attivo un servizio di bike sharing: in quell’anno i noleggi sono stati 702.599. Nel 2015 sono stati 2.421.802, cioè il 244,7 per cento in più e con un 26,7 per cento in più rispetto al 2013. Sempre nel 2015, poi, è arrivato anche lo scooter sharing.
Un grande tema a Milano è indubbiamente quello del traffico, che non è diminuito nonostante gli sforzi fatti dall’amministrazione cittadina: secondo il Traffic Scorecard 2015 di Inrix, Milano è la città più trafficata in Italia, con gli automobilisti in media bloccati per 52 ore all’anno negli ingorghi dell’hinterland. A Cagliari, che si posiziona seconda in questa classifica, la media annuale è esattamente la metà di quella milanese (26 ore). Eppure, nel 2015 il tempo speso in media nel traffico da un milanese è sceso di cinque ore, facendo così registrare il maggior calo della penisola. E nella classifica delle città più congestionate d’Europa Milano è passata dal settimo posto del 2014 al decimo del 2015.

In questi mesi di campagna elettorale si discute molto sul futuro dell’Area C, un’area del centro storico introdotta a gennaio 2012 che aveva di fatto vietato la circolazione per i mezzi più inquinanti, uniformato il costo del pedaggio giornaliero portandolo a 5 euro, indipedentemente dal tipo di vettura, e aveva esteso il pedaggio (con il costo di 2 euro) anche ai residenti nell’area, dopo i quaranta accessi giornalieri annui. Oggi, c’è addirittura chi, come il candidato del centrodestra Stefano Parisi, parla di un ritorno al passato, con il vecchio Ecopass, nato nel 2008 per introdurre un pedaggio di ingresso a chi guidava alcune categorie di veicoli e volesse accedere alla zona a traffico limitato Cerchia dei Bastioni. Invece per Beppe Sala, candidato del centrosinistra, «al momento non è prioritario estendere l’Area C», mentre per il candidato cinquestelle Gianluca Corrado, oltre al rafforzamento dei mezzi pubblici, è necessario «sbarrare il centro alle auto private escluse quelle dei residenti e il pedaggio andrebbe spostato in periferia. Ma una tariffa di 5 euro uguale per tutti è discriminatoria. E quindi il ticket d’ingresso andrebbe rimodulato e reso progressivo a seconda della cilindrata dell’automobile e del suo potenziale inquinante».

Ma quanto è utilizzata l’Area C? Secondo l’Amat, l’agenzia mobilità ambiente territorio del Comune di Milano, al primo semestre 2015 il totale degli ingressi di auto nell’Area C, nelle fasce orarie previste, è stato di 11.241.008 veicoli, che diventano circa 300 mila in più se si considera la fascia oraria del giovedì fra le 18 e le 19 (dopo questo orario l’Area C non è più gratuita). Ciò significa che ci sono 96 mila ingressi al giorno, oltre il 28 per cento in meno rispetto al primo semestre del 2011, quando ancora era attivo Ecopass, grazie al quale erano entrate nella Cerchia dei Bastioni circa 134 mila macchine. Oggi i veicoli paganti per l’Area C sono il 40 per cento del totale che entra, mentre il 30 per cento del totale sono veicoli autorizzati, il 10,9 per cento del complessivo sono le auto dei residenti, 13 per cento sono le vetture ecologiche e 5,9 per cento sono i mezzi di servizio. 

Per quanto riguarda gli autovelox, nel 2014 in città ce n’erano 7 in più rispetto all’anno precedente, molti dei quali installati solo a marzo. Nei 10 mesi del 2014 sono state fatte multe 1,6 milioni di multe, mentre nei 12 mesi del 2015 il bilancio delle contravvenzioni era di 726.804.

E infine, l’inquinamento, croce vera della città: nel 2015 il livello di PM10, cioè delle polveri sottili, ha superato per 101 giorni i limiti consentiti dalla legge, 50 microgrammi al metro cubo. Un limite che, ancora secondo la legge, può essere sforato per un massimo di 35 giorni l’anno e nei 12 mesi appena passati i giorni consecutivi sono stati 23. Il 13 febbraio 2015, poi, si è toccato il livello massimo, con 152 microgrammi di polveri sottili per metro cubo. Ma nel 2011 non era andata meglio, con un altro record negativo: 131 giorni oltre i limiti e con 35 giorni consecutivi. Per porre rimedio al problema, Pisapia tra il 28 e il 30 dicembre 2015 ha proposto il biglietto giornaliero della metropolitana e un blocco totale del traffico. Adesso le cose sembrano migliorare, ma la scarsa pioggia non ha certo facilitato la situazione: nel 2015 ha piovuto davvero poco e questo ha fatto sì che il livello di PM10 nell’aria aumentasse pericolosamente.

Qualità della vita

A Milano si vive bene? In molti se lo chiedono. Per l’Osservatorio MeglioMilano, che da 25 anni monitora la qualità della vita in città, sì. Lo studio presentato a Palazzo Marino in novembre ha presentato una città sempre più verde e in movimento, dove la raccolta differenziata è in costante crescita (oltre 20 per cento) e il PM10, nonostante l’annus horribilis appena passato, si è ridotto del 50 per cento rispetto al 1992. Nel 2014 si è anche registrato un decremento del numero dei morti per incidenti stradali (meno 60 per cento), ma sono aumentate le auto in entrata a Milano, da 120 mila al giorno a circa 200 mila. Migliorato anche il reddito pro capite che torna a salire avvicinandosi ai 26 mila euro all’anno per residente, con un incremento dell’ 1,2 per cento sull’anno precedente. Le pensioni, altra nota dolente del paese, si attestano sui 1.229 euro al mese, con un aumento del 2 per cento. Crescono anche, però, le famiglie con un reddito inferiore ai 6.200 euro al mese, che sono in crescita dal 2010 del 6 per cento. 

Ci sono circa 400 imprese in più iscritte alla Camera di Commercio, duemila sono quelle che operano in città e c’è stato un aumento del 9 per cento delle imprese con titolare straniero. Ancora critica risulta, però, l’occupazione: l’Osservatorio fotografa una situazione ancora in attesa di miglioramento, con l’8,4 per cento della popolazione di Milano e area metropolitana che non riesce a trovare lavoro. 

Sociale

Una delle cose che i milanesi amano dire è che Milano è per tutti. A dimostrarlo il fatto che nel 2016 il capoluogo lombardo ha vinto il premio come città a misura di disabili«Le sue norme edilizie non solo contribuiscono a sostenere l’accessibilità e la fruibilità, ma promuovono anche lo sviluppo di standard universali per il design, con l’obiettivo di progettare spazi e prodotti usufruibili dal maggior numero possibile di persone», si legge nella motivazione scritta dalla Commissione Europea. Un dato che contrasta con quanto rilevato da MeglioMilano, secondo cui c’è una leggera flessione (-0,9 per cento) nella qualità: affittare casa a Milano oggi costa all’incirca 585 euro (-3 per cento rispetto al 2013) e si sono abbassati i costi per metro quadro degli appartamenti in centro (-89 euro), semicentro (-81 euro) e periferia (-78 euro).

Cultura

Due sono gli eventi culturali principali di Milano: Bookcity, nato nel 2012 e dedicato ai libri, e Pianocity, nato nel 2012 e che prevede tre giorni di musica in città. Entrambe le iniziative sono nate con Pisapia. Per quanto riguarda Bookcity, nel 2015 vi hanno partecipato 150 mila persone, 1700 ospiti che hanno tenuto eventi in oltre 200 sedi sparse in tutta la città e l’area metropolitana. Sono state coinvolte 250 case editrici e altrettante scuole, per un totale di 1400 classi, 27 mila studenti e 60 incontri alle Università (qui i dati). Nel 2014 vi avevano partecipato 130 mila persone e nella prima edizione del 2012, 80 mila. Milano è stata anche riconosciuta come la “città del libro 2015”, premio che ha ricevuto a marzo dello scorso anno.  

Pianocity, invece, nel 2013 ha avuto 264 eventi musicali contro i cento dell’anno precedente, con una partecipazione di 22 mila persone e 140 artisti che si erano esibiti per le strade della città. Nel 2014, invece, i partecipanti sono stati 60 mila per 300 ore di concerto con 200 artisti. 
Milano multietnica
Milano è anche, e soprattutto, un mix di etnie e persone che ogni giorno provano a convivere, non senza difficoltà. Già all’epoca della campagna elettorale di Letizia Moratti e Giuliano Pisapia si parlava quotidianamente di moschea, con la prima contraria e il secondo favorevole. Eppure, nonostante il piano del governo di allora per dare garanzia che ogni religione avesse il proprio luogo di culto, la moschea non è mai stata realizzata. All’epoca era persino stato fatto un bando per individuare il punto migliore dove costruirla e si eranoscelte due aree (qui il bando del Comune). A gennaio 2015 la Regione Lombardia ha varato la “legge antimoschee”. L’unica moschea per ora esistente è quella di Segrate.
Esiste un centro buddhista, il centro culturale Ikeda di Milano per la pace, che è il più grande tempio buddhista d’Europa. Si trova a Corsico, è stato inaugurato il 27 ottobre 2014 ed è stato costruito con le donazioni dei fedeli, per un costo di circa 14 milioni di euro. Appartiene alla scuola buddhista della Soka Gakkai (75 mila credenti tra gli italiani)
Ad ottobre 2015 ha aperto il Museo delle culture (o Mudec) con la mostra permanente: 200 opere d’arte provenienti dalle culture degli altri continenti. Ingresso gratuito fino al 31 agosto 2016. Mudec Lab e Mudec Junior, sezioni dedicate ai bambini.
 
 
di Chiara Baldi, Michela Rovelli e Clara Amodeo