‘’Milano vicina all’Europa’’, cantava Lucio Dalla 40 anni fa, poco prima che Milano diventasse la ‘’Milano da bere’’, il fulcro della finanza e dell’economia, la finestra dell’Italia sul mondo. Dopo tante trasformazioni, oggi il capoluogo meneghino continua a  interrogarsi sulle sfide da affrontare e sui provvedimenti dell’attuale amministrazione. Sui temi di sicurezza, mobilità, stadio e grandi eventi, c’è disaccordo quasi totale tra maggioranza e opposizione. Solo su un punto convengono tutti: il lavoro di riqualificazione della metropoli deve continuare, molti spazi possono essere utilizzati meglio. Questo è emerso dal dibattito organizzato a Palazzo Marino dall’associazione ”Cronisti in Comune”.

Stadio e Grandi eventi-  Uno stadio all’avanguardia è fondamentale per lo sviluppo di  tutta la città, non soltanto per la crescita  sportiva ed economica delle sole squadre milanesi. Così la questione San Siro diventa il piatto forte della discussione tra gli stati generali: meglio abbatterlo e ricostruire o rimodernarlo? Da giorni ci si aspetta una presa di posizione netta del sindaco Beppe Sala che, però, si pronuncia dopo il dibattito: boccia l’idea di due impianti e annuncia, «meglio il restyling».  La maggioranza gli aveva preparato il terreno con Pierfrancesco Maran: per l’assessore all’Urbanistica «uno stadio simbolo come San Siro si può e si deve riqualificare». Per la consigliera Silvia Sardone (Fi) invece «un impianto nuovo sarebbe fondamentale». Quando si parla di Olimpiadi, ci si interroga invece su quanto possa essere trainante un grande evento. L’assessore Filippo del Corno pensa che  «la sinergia tra distretti piccoli e grandi come Cortina e Milano è un presupposto imprescindibile per la crescita di tutta l’Italia».  Ma per Basilio Rizzo dell’opposizione l’Olimpiade è piuttosto «una bizzarria», perché, «il fulcro di una città non si costruisce con i le grandi manifestazioni».

Trasporti- A tenere banco nel dibattito sulla mobilità è la questione dell’Area B, zona a traffico limitato per alcune tipologie dei veicoli. Qui la discussione deve tener conto di due concetti: l’inquinamento in aumento e le esigenze dei cittadini che guidano determinate auto e che hanno attività commerciali. L’assessore alla mobilità Marco Granelli difende il provvedimento, «necessario per una situazione ambientale insostenibile», e attacca la regione che «ha stilato una buona normativa (sulla circolazione dei veicoli inquinanti, ndr) per poi inserire troppe deroghe».  Proprio le deroghe invece sono il tallone d’Achille del provvedimento del comune secondo il consigliere Gianluca Comazzi. Per l’esponente di Forza Italia alcune categorie di cittadini (come quelli che usano i veicoli per uso commerciale) vengono danneggiati e promette, «nel 2021, quando vincerà il centrodestra cancelleremo l’Area B». Poi c’è la questione dei costi che gravano sul bilancio comunale e sui milanesi: per Gabriele Abbiati della Lega le spese della zona a traffico limitato «sono eccessive soprattutto se unite a quelle dell’eventuale aumento della tariffa del biglietto urbano».

Sicurezza e riqualificazione- Riqualificare gli spazi, conciliandoli con le esigenze del tessuto urbano. Questo il fulcro dell’acceso dibattito tra il consigliere di maggioranza Paolo Limonta e Massimiliano Bastoni della Lega. Per Limonta molto è stato fatto, come «la riqualificazione del bosco di Rogoredo, completata all’80 percento» anche se, «si può fare di più». Per Bastoni invece «si investe troppo poco». Mentre Stefano Parisi di Forza Italia avverte, «anche piazze come Gae Aulenti sono pericolose e possono essere criminogene per la loro struttura, Milano ha bisogno di più spazi aperti». Secondo l’esponente del Carroccio c’è bisogno anche «di un piano più efficace per le periferie e che si limitino le occupazioni di spazi pubblici e privati». Al tema della sicurezza è connesso quello delle moschee. Da un lato bisogna soddisfare la richieste di una delle comunità islamiche più grandi d’Italia, dall’altro bisogna controllare chi trasgredisce le regole. Per Matteo Forte di Milano popolare, «vanno fatte ma bisogna verificare chi le gestisce e capire chi sfrutta gli spazzi come non dovrebbe». Per l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran è assurdo invece «che la legge regionale vieti che vengano costruite in centro». Sull’immigrazione il nodo è il solito: l’assessore alle Politiche sociali Pier Francesco Maiorino, che nell’incontro ha annunciato la sua candidatura alle europee, ribadisce «la necessità dell’accoglienza contro la Brexit dell’odio», mentre la consigliera della Lega Laura Molteni mette in guardia dai pericoli di un’immigrazione incontrollata.