
Fonte: Questura di Milano
Un gruppo di cittadini egiziani è stato disperso dalla polizia con dei lacrimogeni a mano lunedì mattina verso le sei. Cercavano di superare la fila di fronte alla sezione distaccata dell’Ufficio Immigrazione di via Cagni 15, quartiere Niguarda, dove, da venerdì, circa 700 persone di diverse nazionalità aspettano il loro turno per la richiesta di asilo politico.
Un’attesa continua – Non è la prima volta. Già a dicembre in mille si erano ritrovati in coda per più giorni proprio in via Cagni. Solo 120 a settimana riescono ad accedere agli sportelli. L’associazione Naga, che si occupa di fornire assistenza legale, sanitaria e sociale gratuita a cittadini irregolari e non, ha a più riprese denunciato la situazione. La difficoltà che i cittadini stranieri incontrano nel presentare la domanda di protezione internazionale, per Naga, spesso si risolve nell’impossibilità di inoltrarla del tutto. Come si legge sul sito dell’associazione, quando nell’autunno del 2021 la sede decentrata dell’Immigrazione è stata spostata in Niguarda, sono stati installati dei bagni chimici nei dintorni proprio in previsione di un flusso costante di persone.
L’intervento – Per quanto riguarda lunedì mattina, la Questura ha riferito che la folla era monitorata da venerdì. Quando il gruppo di cittadini egiziani ha tentato di farsi avanti, la polizia è ricorsa ai lacrimogeni per evitare il contatto diretto. A dicembre, la presidente di Naga Anna Radice aveva commentato: «Ogni giorno viene così violato il diritto costituzionalmente garantito a chiedere asilo, e l’accesso all’ufficio che per legge sarebbe deputato a garantirlo viene addirittura gestito come una questione di ordine pubblico».