Milano, che secondo alcune classifiche è considerata la città più insicura d’Italia, oggi è costretta a fare i conti con la violenza di chi dovrebbe garantire la sicurezza. Il video dei quattro agenti della polizia locale che, vicino all’università Bocconi, hanno usato manganelli e spray al peperoncino per fermare una donna transessuale, ha fatto velocemente il giro del web ed è diventato immediatamente un caso nazionale. Beppe Sala, che come primo cittadino è a capo della polizia municipale, critica l’operato degli agenti, difeso invece dalle sigle di categoria (ma non da tutte). I poliziotti coinvolti sono stati distaccati a servizi interni, mentre la Procura ha aperto un fascicolo per lesioni aggravate dall’abuso di pubblica funzione.

La ricostruzione – Un video di un minuto e mezzo, ripreso da una finestra del primo piano della Bocconi in via Sarfatti. Si vede una donna a terra davanti a un’aiuola, inerme e indifesa. Quattro agenti della polizia locale la circondano e cercano di fermarla con calci, manganellate e spray al peperoncino. Dal comando della Locale di Milano non filtrano dettagli sull’accaduto, ma secondo alcune ricostruzioni tutto sarebbe iniziato intorno alle 8:30 in via Giacosa vicino al parco Trotter, dall’altra parte della città. Lì la donna, una transessuale brasiliana di 41 anni con piccoli precedenti, si sarebbe denudata e avrebbe infastidito alcuni passanti e alcuni bambini vicino a una scuola elementare. «Urlava, insultava tutti. E sembrava volersi buttare sotto le macchine», racconta una testimone al Corriere della sera. Questa versione è stata però smentita da Federica Sciarelli che ha citato fonti dirette della procura durante la puntata di Chi l’ha visto?. Dopo essere stati contattati da alcune madri che accompagnavano i figli a scuola, gli agenti di Zona 2 sarebbero intervenuti e, con l’aiuto di una seconda pattuglia, avrebbero cercato di tranquillizzare la donna. In evidente alterazione psicofisica, avrebbe gridato agli agenti di avere l’Aids e di non avvicinarsi. Caricata sulla volante per essere portata all’ufficio arresti e fermi di via Custodi, in zona Bocconi, avrebbe continuato a dare in escandescenze, costringendo i poliziotti a fermarsi per un presunto malore. Una volta scesa dalla macchina, la donna avrebbe aggredito due agenti. Da lì inizierebbe le immagini di violenza riprese dal video poi rimbalzato sui social.

Le reazioni – «È un fatto grave». Il sindaco di Milano Beppe Sala condanna l’accaduto, anche se aggiunge: «Non voglio dire cose non precise, e aspetto di leggere la relazione, altrimenti rischierei di dare un commento generico e non posso farlo». Nella relazione poi trasmessa dal Comando in Procura si riporta sia quello che sarebbe accaduto ai danni degli agenti, ma anche la scena ripresa dal video che ora è al centro delle polemiche. La posizione del primo cittadino è condivisa anche dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli: «Sono in corso le verifiche del Comando per capire quanto accaduto e valutare possibili comunicazioni all’autorità giudiziaria ed eventuali provvedimenti disciplinari. Intanto gli agenti coinvolti sono stati distaccati a servizi interni». La condanna, però, non è univoca. Oltre al centrodestra cittadino («Hanno fatto quello che dovevano per fermare l’aggressione», è la posizione di Riccardo De Corato, oggi deputato di FdI), sono le stesse associazioni di categoria a difendere l’operato degli agenti. Per Daniele Vincini del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) i quattro «dovrebbero essere lodati, hanno fatto il loro dovere ed evitato che quella persona potesse far male ai bambini. Sono già stati condannati ed è una vergogna, ma non lo consentiremo e saremo al loro fianco, se necessario con i nostri avvocati».

Le indagini – L’episodio, fa sapere Ilaria Cucchi, senatrice e sorella di Stefano, morto dopo un pestaggio dei carabinieri, sarà al centro di un’immediata interrogazione parlamentare: «Sono immagini gravissime, un accanimento da uomini in divisa. Gli autori non pensino di farla franca». Spetta ora ai magistrati fare luce sul pestaggio e su quanto accaduto prima, tra le 8:30 e le 9:30 del 24 maggio. I procuratori Marcello Viola e Tiziana Siciliano, dopo aver ricevuto una prima relazione della polizia locale, hanno aperto un fascicolo (per ora contro ignoti) per lesioni aggravate dall’abuso della funzione pubblica. La donna, invece, è stata denunciata per resistenza.