Una cena tra amici, un uomo e una donna, genitori di due bambini piccoli compagni di scuola. Poi molte, troppe birre, delle avance rifiutate e il tragico epilogo. Victor Hugo Menjivar Gomez, un 37enne salvadoregno, ha confessato nella notte tra martedì e mercoledì il duplice omicidio della dominicana Libanny Mejia Lopez, 29 anni, e di suo figlio Leandro, di soli tre anni e mezzo, trovati morti martedì pomeriggio nella loro abitazione di via Segneri a Milano.
Il salvadoregno è crollato dopo oltre sei ore di interrogatorio. Ha confessato di aver perso la testa dopo aver bevuto 20 birre nel corso della cena. Il 37enne, sposato e la cui moglie è in attesa di un altro figlio, era andato lunedì scorso a casa della Lopez portando anche il suo bambino di 4 anni, amico del figlio della donna. Dopo aver mangiato e bevuto, e mentre i bimbi erano in un’altra stanza, l’uomo ha iniziato a tentare un approccio sessuale con lei, ma è stato respinto. Ha insistito a lungo e all’ennesimo rifiuto ha preso un coltello dalla cucina, lungo circa 15 centimetri. La donna ha cercato di salvarsi la vita offrendosi a lui, ma l’uomo a quel punto l’ha sgozzata, temendo che potesse raccontare tutto a sua moglie. Dopo il primo omicidio, ha cercato dapprima di nascondere il cadavere dietro al divano per non farlo vedere ai bambini, che intanto avevano sentito le urla. Poi la decisione di sgozzare anche il figlio di lei, per paura che potesse riferire quanto visto. Dopo il duplice omicidio è uscito dalla casa e ha gettato il coltello in via Primaticcio. L’arma, dopo la confessione, è stata ritrovata dagli investigatori.
Il pm di Milano Gianluca Prisco e il procuratore aggiunto Alberto Nobili hanno chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere del salvadoregno con le accuse di duplice omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e dal fatto che il secondo omicidio, quello del bimbo, è stato commesso per cercare di sfuggire alle responsabilità per il primo. Ora spetterà al gip interrogare il fermato, probabilmente giovedì, e decidere sulla convalida e la misura cautelare.
Francesco Loiacono