Dopo Gabriele Albertini anche Oscar di Montigny si ritira lasciando di nuovo il centrodestra senza un candidato per la corsa a Palazzo Marino. Non sarà dunque il manager di Mediolanum a sfidare Beppe Sala, attuale sindaco di Milano, alle prossime elezioni amministrative. Annullato il vertice in programma per domani, venerdì 25 giugno, mentre Matteo Salvini promette un nuovo nome entro la fine di questa settimana: «Non ci sarà solo un sindaco, ma la squadra per Milano. Ringrazio Oscar: le sue idee e la sua esperienza saranno utili per costruire insieme la Milano del futuro». Il tam tam delle indiscrezioni rilancia la candidatura di Maurizio Lupi, ex fedelissimo di Forza Italia, ora leader del piccolo partito “Noi con l’Italia” e con vasti appoggi nel mondo di Comunione e Liberazione, che finora però si è sempre trovata la strada sbarrata dal leader della Lega.
La rinuncia – «Ho registrato che non c’era una totale convergenza da parte di tutta la coalizione sul mio nome, o almeno non tale da giustificare di voler approfondire la possibilità di candidarmi», ha spiegato il direttore innovazione sostenibilità e value strategy di Banca Mediolanum a poche ore dal suo ritiro. A pesare sulla decisione di fare un passo indietro, oltre alle resistenze della famiglia, ci sarebbero anche i mancati incontri con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, che pochi giorni fa scherzava: «Stiamo ancora cercando il candidato per Milano».
Il piano C – Il centrodestra si trova ora diviso al punto di partenza. Rimane ancora il nome di Lupi, appoggiato da Berlusconi ma non gradito da Salvini perché considerato un candidato politico. L’idea del capo del Carroccio sarebbe invece quella di individuare un candisato espressione di una lista civica, non escludendo il coinvolgimento di Albertini almeno in qualità di vicesindaco capace di fornire all’eventualw eletto un sovrappiù di esperienza.
Oscar di Montigny – Cinquantadue anni, cinque figli e un suocero importante: Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. Oscar di Montigny è un milanese doc, nato e cresciuto in periferia, tra Baggio, Giambellino e Lorenteggio. Oltre a essere un importante manager (in Mediolanum dal 2000 e oggi Chief Innovation, Sustainability & Value Strategy Officer del gruppo) è anche presidente di Flowe, startup «fintech» del gruppo Mediolanum, amministratore delegato di Mediolanum Comunicazione, fondatore di Mediolanum Corporate University e della startup «a vocazione sociale» BYE, oltre che un conduttore radiofonico e uno scrittore.