Expo 2015, grandi opere e edilizia scolastica sono a rischio di infiltrazione mafiosa. Lo sostengono i servizi segreti italiani, stando a quanto reso noto dalla Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza. L’infiltrtazione della criminalità organizzata sarebbe la minaccia “più indisiosa” per il tessuto economico e produttivo italiano “, perchè si dimostra sempre più “pervasiva su tutto il territorio nazionale”. Secondo i nostri 007, la criminalità organizzata continua “ricercare contatti collusivi” con la pubblica amministrazione sperando di arrivare a controllare interi settori di mercato e a condizionare i processi decisionali degli enti, “specie a livello locale”, soffocando così l’imprenditoria sana e “inquinando le iniziative di sviluppo”, anche attraverso l’aggiramento della normativa antimafia sugli appalti”.

Bisogna monitorare attentamente tutto quel che ha a che vedere con “progetti infrastrutturali e finanziari” come “grandi opere di edilizia pubblica, specie nella riqualificazione della rete stradale, autostradale e ferroviaria”, il settore delle energie rinnovabili, con particolare attenzione a EXPO 2015.

E nel gennaio 2013 è proprio un'”informativa interdittiva” della Prefettura di Milano che segnala “per rischio di infiltrazioni mafiose” un’azienda siciliana coinvolta nei lavori di Expo, la Ventura spa di Funari (Me), immediatamente esclusa. Per l’ad di Expo 2015, Giuseppe Sala, sarebbe la prova che il Protocollo di legalità funziona, ma si devono comunque rispettare i tempi previsti.

Alexis Paparo